Afghanistan, Save the children sospende le attività ma resta nel paese

"Save the Children Afghanistan non abbandonerà il suo lavoro, il personale o le comunità che supporta dal 1976". Al lavoro "per riprendere le attività appena possibile per proteggere il futuro dei bambini": sono  circa 75 mila i minori costretti nell’ultimo mese ad abbandonare le proprie case

Afghanistan, Save the children sospende le attività ma resta nel paese

Save the Children s’impegna a rimanere in Afghanistan e  “sta lavorando per riprendere le attività appena possibile per proteggere il futuro dei bambini”. L’organizzazione affida a una nota la “profonda preoccupazione per la sicurezza e il benessere dei bambini in Afghanistan, inclusi circa 75.000 minori che nell’ultimo mese sono stati costretti ad abbandonare le loro case”. L’obiettivo è “riprendere le attività relative a salute, educazione e protezione dei bambini non appena sarà possibile farlo in sicurezza, con una particolare attenzione rispetto ai crescenti livelli di fame causati dalla siccità e dagli sfollamenti”.

“Non c'è mai stato un momento più importante di questo per confermare la nostra dedizione nei confronti del popolo afghano e il nostro impegno a rimanere e lavorare nel Paese. Save the Children Afghanistan non abbandonerà il suo lavoro, il personale o le comunità che supporta dal 1976, mantenendo lo stesso impegno di sempre. Prima dell'attuale escalation di violenze e sfollamenti di massa, la situazione umanitaria per i bambini in Afghanistan era già disastrosa, non solo a causa del conflitto in corso ma anche a causa della siccità e delle conseguenze del Covid-19. Ora vediamo ancora più bambini soffrire di fame e altre migliaia vivere all'aperto senza cibo o cure mediche”, dichiara Christopher Nyamandi, Country Director di Save the Children in Afghanistan.

“Anche se al momento abbiamo dovuto sospendere la maggior parte delle attività a causa del conflitto in corso e della situazione instabile, riprenderemo il nostro lavoro non appena le condizioni di sicurezza lo consentiranno. Per riprendere le nostre attività, esortiamo tutte le parti in conflitto a porre fine alla violenza, proteggere l'accesso umanitario e rispettare il diritto umanitario internazionale. I bambini afghani meritano un futuro senza violenza e di poter vivere al sicuro dai conflitti”.

Save the Children opera in Afghanistan dal 1976 con servizi salvavita per i bambini e le loro famiglie in tutto il paese. Nel 2020 ha fornito servizi sanitari, di accesso all’educazione e protezione dell'infanzia, di nutrizione e sussistenza, raggiungendo oltre 1,6 milioni di afghani nel 2020.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)