Alluvione in Toscana: card. Betori (Firenze), “preoccupazione e sconforto, ma non manca solidarietà”. Allestito un punto di soccorso

“Il primo pensiero va alle vittime causate da questa calamità che ha colpito la nostra regione e poi alle tante persone che anche nel territorio della nostra diocesi sono state danneggiate gravemente dal nubifragio e dagli allagamenti, in particolare la zona del comune di Campi Bisenzio”.

Alluvione in Toscana: card. Betori (Firenze), “preoccupazione e sconforto, ma non manca solidarietà”. Allestito un punto di soccorso

Lo dichiara, oggi, l’arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori, dopo l’ondata di maltempo in Toscana, che è costata la vita a diverse persone. “Sono in contatto da ieri sera con i nostri sacerdoti che sono vicini alla popolazione e sono come sempre un punto di riferimento, loro stessi si stanno adoperando personalmente per liberare dal fango e dall’acqua le chiese e i locali parrocchiali con l’aiuto dei volontari”, evidenzia il porporato.

“Ci sono preoccupazione e sconforto fra la gente, ma non manca la solidarietà. Intanto ci siamo già attivati per dare un aiuto concreto – ricorda il card. Betori -. A Spazio Reale a Campi Bisenzio, struttura della nostra diocesi, è stato allestito nell’auditorium un punto infermeria per il primo soccorso, gestito dagli operatori del 118. Dalle prime ore di stamattina la struttura accoglie persone sfollate, che non possono rientrare nelle case allagate e inagibili, tanti sono gli anziani, tutti vengono assistiti e confortati dai volontari delle Misericordie e altre associazioni, oltreché dal personale della Fondazione Spazio Reale. I locali di Spazio Reale rimarranno a disposizione del Comune di Campi Bisenzio e della Protezione civile per tutte le esigenze della popolazione fino a quando ci sarà necessità. Questo è quanto si sta facendo nell’immediato e poi vedremo come attivarci nelle prossime ore anche tramite la Caritas per rispondere ai bisogni delle persone. Questo impegno solidale è ovviamente accompagnato dalla preghiera del vescovo e di tutte le comunità della diocesi”.

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Fonte: Sir