Appello al premier Conte: “Funerali in forma solenne per il giovane Willy”

Lettera inviata al Presidente del Consiglio da parte di numerose personalità facenti parte del Gruppo Grei 250. “Le Istituzioni diano un segnale forte che indichi la chiara volontà di non lasciare spazio a nessuna delle forme in cui una violenza prevaricatrice, cieca, con conseguenze omicide si manifesti nei confronti dei soggetti più deboli e indifesi”

Appello al premier Conte: “Funerali in forma solenne per il giovane Willy”

Egregio Presidente del Consiglio, Le scriviamo per chiedere che, dopo i fatti gravissimi avvenuti nella notte tra sabato 5 e domenica 6 settembre a Colleferro, che hanno portato all’omicidio del giovane Willy Monteiro Duarte, ucciso per il suo senso di responsabilità e generosità per aver difeso un amico da un gruppo di picchiatori, già noti alle forze dell’ordine per i propri comportamenti violenti, le Istituzioni diano un segnale forte che, al di là della mera condanna di quanto avvenuto, e a prescindere dalle responsabilità penali che la magistratura saprà individuare, indichi la chiara volontà di non lasciare spazio a nessuna delle forme in cui una violenza prevaricatrice, cieca, con conseguenze omicide si manifesti nei confronti dei soggetti più deboli e indifesi”. Inizia così la lettera inviata al Premier Conte da parte di numerose personalità facenti parte del Gruppo Grei 250 (il Gruppo di Riflessione su Regolarizzazione e Inclusione). Tra loro: Ugo Melchionda, Laura Boldrini, Livia Turco, Lia Quartapelle, don Luigi Ciotti, Silvia Costa, Graziano Delrio, Giorgio Gori,Marco Minniti, Filippo Miraglia, Grazia Naletto, Stefania Prestigiacomo e moltissimi altri.

In particolare, i numerosi firmatari dell’appello chiedono al Presidente del Consiglio “che i funerali del giovane Willy, se la famiglia lo consente, siano realizzati in forma solenne, con la partecipazione delle autorità civili e una rappresentanza del Governo a livelli tali da segnalare la volontà di non lasciare sole una famiglia che ha saputo crescere un figlio nel rispetto dei valori civili che sono quelli della nostra Costituzione, una comunità locale che vede il proprio territorio ferito dalla criminalità e l’opinione pubblica sconvolta dalla crudezza degli avvenimenti”.

“Ce lo impongono l’eco e lo sdegno che quanto accaduto ha suscitato non solo nella comunità di Colleferro ma a livello nazionale – continuano i firmatari dell’appello -, ce lo impone la Costituzione stessa, ma ce lo impone anche la responsabilità nei confronti dei giovani coetanei di Willy e dei suoi assassini: dare solennità alle sue esequie dimostrerebbe che le Istituzioni e la società civile italiana nel suo complesso esprimono con forza una condanna senza appello non solo della violenza, ma anche e soprattutto della cultura della prevaricazione, dei crimini di odio e della supremazia razziale, di genere o di classe”.

Glielo chiediamo a titolo personale e collettivo come avvocati, giornalisti, ricercatori, operatori sindacali e sociali, intellettuali, medici, parlamentari, italiani o immigrati che da mesi, si stanno impegnando in tutti i modi per trovare soluzioni giuste ed eque ai problemi posti dalle condizioni in cui viviamo – conclude l’appello -. Lo abbiamo fatto, intendiamo farlo ancora nei prossimi mesi, per contribuire in modi diversi, con le nostre capacità, dai diversi punti in cui siamo collocati, a contrastare la cultura dello scarto, e del razzismo, a superare i limiti e i costi umani e sociali non più sostenibili della situazione attuale”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)