Appello dell'Onu: reinsediare 1,4 milioni di rifugiati

Secondo l'Unhcr l'anno prossimo oltre 1,4 milioni di rifugiati, attualmente soggiornanti in 62 paesi di accoglienza, avranno bisogno di essere reinsediati. Grandi: "Paesi collaborino a trovare luoghi sicuri"

Appello dell'Onu: reinsediare 1,4 milioni di rifugiati

Secondo le stime rese note dall'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), in occasione di un forum annuale sul reinsediamento, l'anno prossimo oltre 1,4 milioni di rifugiati, attualmente soggiornanti in 62 Paesi di accoglienza, avranno bisogno di essere reinsediati.

"In questo momento storico in cui l'uno per cento della popolazione mondiale risulta essere in fuga, di cui la stragrande maggioranza accolta in regioni in via di sviluppo gia' alle prese con le proprie criticita', le esigenze di protezione sono in aumento, ma la disponibilita' di soluzioni e' nettamente inferiore" ha dichiarato l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, che questa settimana sta presenziando alle Consultazioni annuali tripartite sui reinsediamenti. "È necessario - ha continuato Grandi - che i Paesi facciano di piu' e contribuiscano a trovare alloggi per coloro le cui vite dipendono dalla possibilita' di vivere in un luogo sicuro".

Quest'anno, la conferenza sui reinsediamenti e' presentata insieme al governo del Canada e al Consiglio canadese per i rifugiati e si sta tenendo virtualmente. Secondo il rapporto sulle esigenze di reinsediamento globali previste per il 2021 (Projected Global Resettlement Needs 2021), lanciato ieri nel corso delle Consultazioni, tra i rifugiati a rischio piu' elevato e bisognosi di reinsediamento vi sono quelli siriani. Per il quinto anno consecutivo costituiscono la popolazione che presenta il numero di esigenze di reinsediamento piu' elevato (41 per cento), seguiti dai rifugiati sudsudanesi (9 per cento) e da quelli congolesi (9 per cento).

"Nonostante la pandemia da Covid-19, persecuzioni e conflitti non si sono fermati e, in tutto il mondo, le persone continuano a dover fuggire dalle proprie case in cerca di sicurezza", ha avvertito ancora Filippo Grandi.

"Il reinsediamento non potra' mai rappresentare la soluzione per tutti i rifugiati del mondo, ma per i pochi che sono piu' a rischio puo' significare la differenza tra la vita e la morte".

Il reinsediamento, che prevede il ricollocamento dei rifugiati da un Paese di asilo a un Paese che ha accettato di ammetterli sul proprio territorio concedendo il diritto di potervisi stabilire in modo permanente, permette di proteggere coloro le cui vite potrebbero essere in pericolo o che sono portatori di esigenze particolari che non possono essere prese in carico nel Paese in cui hanno cercato protezione.

Secondo l'Unhcr, i Paesi in via di sviluppo accolgono l'85 per cento dei rifugiati di tutto il mondo. Per regione di asilo, quella che comprende Africa orientale e Corno d'Africa continua a costituire la regione che presenta il numero di esigenze di reinsediamento piu' elevato. Seguono Turchia, che accoglie 3,6 milioni di rifugiati, Medio Oriente e Nord Africa, Africa centrale e regione dei Grandi Laghi.

L'Agenzia Onu per i rifugiati ribadisce che condividere responsabilita' e mostrare solidarieta' nei confronti degli Stati che assicurano sostegno alle popolazioni di rifugiati di vaste dimensioni, incrementando le opportunita' che consentono ai rifugiati di trasferirsi in Paesi terzi grazie al reinsediamento e a canali di ammissione complementari, quali ricongiungimento familiare e programmi per l'impiego e gli studi, costituisce uno degli obiettivi chiave del Global Compact sui Rifugiati.

L'anno scorso, l'Unhcr e i partner hanno lanciato una Strategia triennale su reinsediamento e canali complementari che prevede il reinsediamento di un milione di rifugiati e l'ammissione di due milioni di rifugiati mediante percorsi complementari entro il 2028. A tal fine, e' necessario che un numero maggiore di Paesi prenda parte al programma di reinsediamento e offra posti ai rifugiati.

Nel 2019, 26 Paesi hanno ammesso al reinsediamento 107.800 rifugiati, quasi 64.000 dei quali beneficiavano dell'assistenza dell'UNHCR. Quest'anno, sono solo 57.600 i posti messi a disposizione dell'Unhcr dagli Stati. Purtroppo, la pandemia da COVID-19 condizionera' la piena realizzazione dei programmi.

Filippo Grandi ha concluso: "Rivolgo un appello a tutti i Paesi affinche' si facciano avanti assicurando ulteriori contributi volti a sostenere i rifugiati piu' vulnerabili, per esempio partecipando a programmi di reinsediamento, corridoi umanitari e altri meccanismi di ammissione, nonche' mediante accordi in materia di istruzione, lavoro e ricongiungimento familiare. Il bisogno di solidarieta' non e' stato mai urgente quanto ora".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)
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