Approvato in Senato il decreto sicurezza bis. L'appello prima del voto: "Non votatelo, è disumano"

Composto da 18 articoli, il dl doveva essere convertito entro il 13 agosto, ed è stato approvato con 160 voti a favore. Ieri pomeriggio a Roma, in piazza Montecitorio una manifestazione di diverse sigle della società civile: “Avrà conseguenze drammatiche”

Approvato in Senato il decreto sicurezza bis. L'appello prima del voto: "Non votatelo, è disumano"

È stato votato ieri in Senato il decreto sicurezza bis (dl 53 in materia di immigrazione e ordine pubblico). Dopo l’approvazione alla Camera, il provvedimento attendeva il via libera definitivo, arrivato grazie al voto di 160 senatori, Lega e Cinque Stelle (quasi) al completo

Prima del voto finale, per scongiurare la conversione in legge nelle ultime ore diverse organizzazioni della società civile hanno fatto appello ai senatori chiedendo di votare contro. Ieri pomeriggio a Roma, in piazza Montecitorio la manifestazione di diverse sigle della società civile.

Cosa prevede il decreto

Il dl è diviso in due parti: la prima parte prevede disposizioni per il contrasto all’immigrazione irregolare, la seconda quelle relative all’ordine pubblico. Tra le novità più rilevanti, le multe da 150 mila fino a un milione di euro per le ong che non rispettano il divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane. Secondo il decreto, se il capitano della nave non si ferma davanti allo stop della Guardia costiera viene immediatamente arrestato e può andare incontro a una sanzione da 10 mila a 50 mila euro (articolo 2). Nel caso in cui il capitano non sia in grado di pagare la multa, devono risponderne armatore e proprietario della nave. E’ previsto anche il sequestro della nave e la confisca, in questo caso l’imbarcazione diventa proprietà dello Stato. L’articolo 3 inasprisce le pene relative al reato di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, mentre l’articolo 4 prevede uno stanziamento di circa due milioni di euro per il Fondo rimpatri. Nella seconda parte, quella relativa all’ordine pubblico, vengono inasprite le pene per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Per quanto riguardo eventi e manifestazioni il Daspo viene previsto per “coloro che risultino denunciati per aver preso parte attiva a episodi di violenza su persone o cose in occasione o a causa di manifestazioni sportive, o che nelle medesime circostanze abbiano incitato, inneggiato o indotto alla violenza”, per chi, anche all’estero, ha partecipato a episodi di violenza o per chi è stato denunciato, anche con sentenza non definitiva, nel corso dei 5 anni precedenti. Sanzioni più dure  sono previste anche nel caso di episodi di violenza durante manifestazioni pubbliche.

L’appello in extremis ai senatori: "Non votatelo"

L’associazione Libera, nomi e numeri contro le mafie ha lanciato l’appello “Fermatevi, la disumanità non può diventare legge”. E così in migliaia hanno risposto esponendo cartelli sui social, sulle spiagge, nelle città.  La rete Restiamo umani aveva indetto per ieri pomeriggio un presidio a piazza Montecitorio: “Mentre il ministro degli interni è in vacanza e monopolizza l'opinione pubblica con moto d'acqua e dj set, sta per essere approvata una legge criminale che avrà delle conseguenze drammatiche: migliaia di donne, uomini e bambini morti per annegamento nel Mediterraneo e una vera e propria persecuzione di Stato per chi proverà a salvare vite o protesterà nelle strade delle nostre città. Restare impassibili davanti a tutto questo ci è impossibile, per questo domani saremo a Piazza di Montecitorio, dalle 17 alle 20, per gridare ancora una volta il nostro No a questo decreto”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)