Aree interne. In arrivo 180 milioni per i borghi colpiti dallo spopolamento

Pubblicato in Gazzetta ufficiale il dpcm che ripartisce il "Fondo di sostegno ai comuni marginali" per gli anni 2021-2023. Su 1.187 comuni individuati, 1.101 sono del Sud Italia, a cui andranno il 95% delle risorse

Aree interne. In arrivo 180 milioni per i borghi colpiti dallo spopolamento

Una boccata d’ossigeno per i comuni delle aree interne colpiti dallo spopolamento: in arrivo 180 milioni ripartiti tra 1.187 comuni. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, infatti, il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che ripartisce il 'Fondo di sostegno ai comuni marginali' per gli anni 2021-2023. I comuni sono stati selezionati per le loro condizioni particolarmente svantaggiate, si legge in una nota pubblicata sul sito del ministro per il Sud e la Coesione territoriale, in quanto a forte rischio di spopolamento, con un Indice di vulnerabilità sociale e materiale elevato e con un basso livello di redditi della popolazione residente. I comuni selezionati in base a questi criteri sono quasi tutto del Sud Italia (1.101 comuni su 1.187 in totale) ai quali andranno la maggior parte delle risorse economiche, ovvero oltre 171 milioni di euro (il 95,2% del totale). Sono 52, invece, i comuni dell'Italia centrale per 5,5 milioni di euro e soli 34 del Nord, a cui andranno 3,1 milioni di euro.  Le risorse potranno essere utilizzate per adeguare gli immobili comunali da concedere in comodato d'uso gratuito per l'apertura di attività commerciali, artigianali o professionali; per la concessione di contributi per l'avvio di attività commerciali, artigianali e agricole; oppure per la concessione di contributi a favore di chi trasferisce la propria residenza e dimora abituale nei comuni delle aree interne, come concorso per le spese di acquisto e ristrutturazione dell'immobile (massimo 5.000 euro a beneficiario). Inoltre, spiega la nota del ministero, i comuni svantaggiati potranno concedere gratuitamente i propri immobili da adibire ad abitazione principale o per svolgere lavoro agile. “Il Dipartimento per le politiche di coesione provvederà all'erogazione del Fondo per l'annualità 2021 - aggiunge la nota -. All'Agenzia per la coesione territoriale spetterà invece monitorare l'effettivo utilizzo delle risorse. Infatti, se il comune non avrà attribuito il contributo ai soggetti beneficiari entro sei mesi dalla chiusura dell'annualità precedente, esso sarà integralmente o parzialmente revocato. A tale verifica sarà subordinata anche l'erogazione delle successive annualità”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)