Carcere, scuola, cellulari, siti porno, spaccio: ecco cosa prevede il “decreto Caivano”

Arresto in flagranza per spaccio, carcere per i genitori di chi lascia la scuola, cellulari obbligatoriamente sotto controllo per i minori: sono queste alcune delle misure contenute nel cosiddetto “Decreto legge Caivano” per contrastare la criminalità minorile, presentato ieri in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri

Carcere, scuola, cellulari, siti porno, spaccio: ecco cosa prevede il “decreto Caivano”

Arresto in flagranza per spaccio, carcere per i genitori di chi lascia la scuola, cellulari obbligatoriamente sotto controllo per i minori: sono queste alcune delle misure contenute nel cosiddetto “Decreto legge Caivano” per contrastare la criminalità minorile.

Meloni: “Può essere modello di cambiamento per il futuro”

“A Caivano siamo andati con l’idea di provare a fare di quello che oggi viene raccontato come un problema, un possibile modello per il futuro. Ci siamo domandati se una concentrazione di energie, di attenzione costante, di risorse e opportunità potesse cambiare la faccia di quel territorio. Ce ne sono molti di territori che versano in quelle condizioni, abbiamo deciso di prenderne uno e provare a dimostrare che se si mette tutta la buona volontà le cose si possono cambiare davvero”. E’ quanto ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa del governo sul dl Caivano. 
“Tutti i fatti dei quali parliamo vedono protagonisti dei giovanissimi. Le norme che abbiamo approvato sono per lo più dell’interlocuzione che a Caivano abbiamo avuto con chi di questi temi si occupa abitualmente, come i giudici minorili. L’ammonimento prevede che per reati gravi ci sia un ammonimento e una convocazione dei genitori, che possono essere chiamati in causa per un’ammenda per la mancata vigilanza sul minore. Non c’è il tema ‘sbattano in galera i bambini di 12 anni'”, ha specificato Meloni.

“La pornografia mostra una donna sempre consenziente, pratiche estreme vedute come pratiche diffuse: è una materia che sta impattando pesantemente, va affrontata. Abbiamo inserito delle norme sul parental control, che è il minimo che si può fare. Il tema del blocco dell’accesso e della certificazione dell’età dei minori è una materia che entra molto nella privacy. E’ una materia che spero il Parlamento possa rafforzare in sede di conversione decreto o con altre leggi”, ha proseguito la presidente del Consiglio.

Mantovano: “Modello che varrà anche per altre aree degradate”

Il decreto legge Caivano “prende spunto dalla presenza della premier Giorgia Meloni e di altri ministri una settimana fa in quel luogo dopo il terribile episodio di cronaca che ha sconvolto l’Italia e intende individuare un modello d’intervento che varrà nell’immediato per Caivano e poi, ricorrendone le condizioni, per altre aree degradate del Paese”. Lo ha spiegato il sottosegretario Alfredo Mantovano, anch’egli in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri.
“E’ un modulo che prende in considerazione non solo la piaga della criminalità minorile – ha aggiunto - ma anche l’offerta di qualcosa di positivo e di alternativo alla strada, allo spaccio. Misure in larga parte sollecitate da magistrati e forze di polizia che abbiamo incontrato lì, da don Patriciello ad altri”. “Fabio Ciciliano conosce molto bene il territorio. Tra l’altro, a suo tempo, faceva i suoi allenamenti come atleta di pallanuoto nella piscina del centro sportivo di Caivano…”, ha aggiunto Mantovano, presentando il nuovo commissario per la riqualificazione del comune di Caivano nominato dal governo.

Nordio: “Carcere per chi non manda i figli a scuola”

“Viene rafforzata la sanzione nei confronti dei genitori che abbandonano i figli e non li fanno andare a scuola. Prima questo reato di dispersione assoluta era punito con una sanzione platonica, noi l’abbiamo elevato al rango di delitto, con una pena detentiva. Crediamo che così venga direttamente aiutato il minore”, ha aggiunto in conferenza stampa il ministro della Giustizia Carlo Nordio. “Siamo intervenuti nei confronti dei genitori e di chi esercita la potestà, perché la fonte della delinquenza risiede molto spesso nella scarsità di senso civico delle famiglie”, ha spiegato.

Ha infine aggiunto Nordio: “Non si è minimamente intervenuto sulla imputabilità del minore. Abbiamo letto articoli sulla stampa riguardo la responsabilità penale, in cui si parlava di abbassare il limite 14 a 12 anni. Tutto questo sarebbe stato contrario alla razionalità e all’etica. Non è stato fatto. Sono stati previsti criteri preventivi di ammonimento che non hanno a che fare con l’irrogazione della pena”.

Roccella: “Parental control obbligatorio sui cellulari”

“Il porno produce danni alla salute, può creare dipendenza, gli esperti ci dicono che l’età di accesso a questi siti è di 6-7 anni. Vogliamo sollecitare e sostenere le responsabilità educative in primo luogo attraverso la famiglia. Lo abbiamo fatto implementando il parental control, che sono app che già esistono ma non vengono utilizzate. Vogliamo che diventi in prospettiva un controllo automatico, offerto in tutti i device, un’icona immediatamente riconoscibile, come i seggiolini che hanno l’allarme incorporato”, ha spiegato da parte sua la ministra delle Pari opportunità, Eugenia Roccella. Che ha spiegato: “Siamo intervenuti con due articoli per mettere a disposizione questo strumento e per diffondere linee guida e campagna di informazione”.

Piantedosi: “Arresto in flagranza per spaccio di lieve entità”

“Un aumento della sanzione per lo spaccio di lieve entità con l’arresto in flagranza del minore”. E’ una norma contenuta nel decreto Caivano, spiegata in conferenza stampa dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “L’istituto dell’ammonimento del questore viene esteso anche ai minorenni di età compresa tra i 12 ed i 14 anni per reati con pena non inferiore a 5 anni”, ha spiegato ancora Piantedosi. 
Il Daspo urbano verrà esteso ai minori sopra i 14 anni. Lo prevede il decreto Caivano approvato dal Consiglio dei ministri. Si tratta, ha spiegato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, “dell’allontanamento da alcune zone della città per chi è responsabile di comportamenti che aggravano il disordine urbano. Sarà valido anche per minorenni ultra 14enni: si interviene anche sull’altro provvedimento del Daspo per l’uso di stupefacenti, con l’allontanamento dalla frequentazione di certi luoghi: sedi universitarie, scuole, locali pubblici, ampliando anche la platea dei reati per il Daspo ricomprendendo reati di semplice detenzione di sostanze stupefacenti”. Poi, ha proseguito: “Vengono anche rafforzate le misure di contrasto ai disordini in luoghi pubblici, ampliata la platea dei reati presupposto come il porto d’armi, la violenza, la resistenza a pubblico ufficiale o se già destinatario di misure cautelari in carcere, viene aumentata la pena per l’arresto per porto di strumenti atti ad offendere, aumentando la contravvenzione, e la pena per porto e abuso di armi bianche, infine inasprimento verso spaccio di stupefacenti di lieve entità per minori, sempre ultra 14enni”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)