Casa dolce casa? L'abitazione sta diventando un bene sempre più caro

Nessun governo ama stringere il cappio attorno al mattone: elettoralmente è uno degli atti più masochisti da fare

Casa dolce casa? L'abitazione sta diventando un bene sempre più caro

Casa dolce casa: una dolcezza che negli ultimi tempi sembra un po’ scemare. L’aumento del costo del denaro ha aumentato di quattro volte gli interessi che si devono pagare una volta acceso un mutuo; illuminare e scaldare una casa è diventato un onere per alcuni quasi insopportabile; il Governo sta poi cercando di tassare di più le rendite date dagli affitti “brevi” (fino a 30 giorni), aumentando la tassazione “secca” al 26%; così come si stanno restringendo le maglie attorno agli appartamenti destinati ad ospitare turisti. È stato ridotto il bonus mobili e sta andando al capolinea il bonus 110% che aveva sì dato un impulso al Pil italiano nel dopo-pandemia, ma che ha contribuito pesantemente a “sbarellare” i conti pubblici. Si parla di un salasso di oltre cento miliardi di euro per risistemare una frazione insignificante del patrimonio edilizio italiano.

Non è finita qui, l’aggiunta di amaro nel dolce. Costruire casa è mediamente diventato più caro del 20-30%: il costo dei materiali, la manodopera… E ristrutturare sta nella stessa lunghezza d’onda. Qua e là le amministrazioni comunali elevano di un po’ l’Imu dovuta per le seconde case, i negozi, gli uffici, le strutture industriali: c’è da fare cassa. E i controlli si stanno facendo più serrati.

Norme di legge e interpretazioni delle stesse hanno poi portato qualche lacrima in più al contribuente italiano: ad esempio è prima casa (quindi non paga l’Imu) solo quella abitata dalla famiglia, anche se i singoli coniugi dispongono di altra prima casa. A proposito: un ulteriore “incentivo” a non sposarsi, scelta che – fiscalmente – in Italia è punita oltremodo.

Nessun governo ama stringere il cappio attorno al mattone: elettoralmente è uno degli atti più masochisti da fare. Basta solo nominare la frase “riforma del catasto” per far traballare la maggioranza più solida. Tutti i governi allora rimediano con piccoli giri di vite qua e là, per raggranellare qualcosa di più.

Parliamoci chiaro: gli immobili sono tassati ovunque, anche di più che da noi che pure vantiamo un patrimonio edilizio di gran pregio, frutto della bellezza del nostro Paese. Rimangono però inevase alcune questioni: i borghi che si spopolano (tantissimi); periferie da riqualificare e non da abbandonare; milioni di edifici bisognosi di cure, perché i decenni avanzano; addirittura la necessità che gli stessi godano di strutture anti-sismiche e di protezione idro-geologica.

Vasto programma, in un’Italia che ha centinaia di migliaia di case totalmente abusive, che il catasto, le tasse, le prescrizioni sismiche, il rispetto ambientale non sanno nemmeno dove siano… di casa.

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Fonte: Sir