Colombia, fermare l'estrazione di carbone del Cerrejon: appello dell'Onu

La richiesta arriva da David Boyd, relatore speciale Onu per i diritti umani e l’ambiente, e riguarda una delle più grandi miniere di carbone a cielo aperto del mondo. Preoccupazione per le conseguenze sulla salute: tra le principali vittime il popolo indigeno Wayuu

Colombia, fermare l'estrazione di carbone del Cerrejon: appello dell'Onu

Le Nazioni Unite chiedono che le attività estrattive del Cerrejon, in Colombia, siano interrotte al più presto. Per la precisione, la richiesta fatta verso una delle più grandi miniere di carbone a cielo aperto del mondo arriva da David Boyd, relatore speciale Onu per i diritti umani e l’ambiente. Alla fine dello scorso anno, inoltre, la stessa Corte costituzionale colombiana aveva stabilito che la compagnia doveva introdurre migliorie per quanto riguarda aria e acqua, che si trovano in condizioni drammatiche dopo oltre un trentennio di attività mineraria. Tra le principali vittime di questa situazione c’è il popolo indigeno Wayuu, che ha visto precipitare le proprie condizioni con l’avvio dell’emergenza sanitaria.

I rischi. Il relatore Onu ha chiesto che la decisione della Corte costituzionale sia applicata e che il popolo Wayuu sia difeso. Durante la pandemia, ha sottolineato Boyd, il sito estrattivo Tajo Patilla, ossia quello più vicino all’area indigena, dovrebbe fermarsi. Vivere in un contesto in cui l’aria è contaminata e l’acqua potabile scarseggia, è il ragionamento, aumenta il rischio sanitario collegato all’attuale emergenza sanitaria.

I proprietari della miniera sono riuniti sotto la joint venture Cerrejon Coal. A gestire l’attività, avviata nel 1984, sono tre multinazionali: Glencore, Angloamericana e Bhp Billinton. Lo scorso anno il Cerrejon ha esportato oltre 26 milioni di tonnellate di carbone, stando ai dati diffusi dalla compagnia. Le principali mete della materia prima sono Nord America, Europa e altri paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

La battaglia. Per arrivare alla presa di posizione del relatore Onu è stata fondamentale l’azione del collettivo di avvocati José Alvear Restrepo Cajar, che nel corso dell’emergenza sanitaria ha messo insieme le denunce del popolo Wayuu e le ha sottoposte all’ufficio di Boyd. “Le comunità Wayuu esposte all'aria contaminata presentano i sintomi di varie malattie respiratorie, asma, difficoltà visive, dolori polmonari e cancro”, ha dichiarato il relatore delle Nazioni Unite.

Vite stravolte. Con il passare degli anni, le abitudini degli indigeni locali si sono dovute adattare all’ingombrante vicino. L’attività estrattiva, infatti, ha ridotto la disponibilità di acqua, con conseguenze a cascata su allevamento e agricoltura. Di fatto, gli abitanti della regione ora si occupano soprattutto di artigianato, realizzando soprattutto borse. L’area interessata, la Guajira, è la seconda regione più povera del paese.

L’articolo integrale di Samuel Bregolin (da Bogotà, Colombia), Colombia: l’Onu chiede di sospendere l’attività nella maxi miniera di carbone, può essere letta su Osservatorio Diritti. Foto: Hour.poing (via Wikimedia Commons)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)