Diritto di asilo, nuovi reati, divieti di protesta: preoccupante la situazione in Italia nel 2023

Online il Rapporto sullo Stato di diritto 2024 in Europa redatto da 37 organizzazioni in 19 Paesi europei. Nella Ue indeboliti i controlli democratici

Diritto di asilo, nuovi reati, divieti di protesta: preoccupante la situazione in Italia nel 2023

Lo stato di diritto nell’Ue ha continuato a deteriorarsi nel 2023, in quanto i governi hanno ulteriormente indebolito i controlli e gli equilibri legali e democratici, secondo il Rapporto Liberties Rule Of Law 2024 appena pubblicato. Lo rende noto la Coalizione italiana per le libertà e i diritti civili (Cild) ha contribuito al rapporto per l’Italia, insieme ad altre 36 organizzazioni per i diritti umani di tutta l’Ue. Le restrizioni al diritto di protestare pacificamente sono aumentate in modo significativo, ma in molti casi sono applicate selettivamente solo ad alcune proteste (ad esempio quelle per il clima). Nella sua quinta edizione dal 2019, il rapporto identifica le più eclatanti violazioni della giustizia, della corruzione, della libertà dei media, della sicurezza dei giornalisti, dei controlli e degli equilibri, dello spazio civico e delle preoccupazioni sistemiche sui diritti umani nell’Unione europea nel 2023. L’analisi completa è frutto della collaborazione di 37 organizzazioni per i diritti umani che coprono 19 Paesi dell’UE.

Il Rapporto denuncia un arretramento dello Stato di diritto in Italia

Nel primo anno e mezzo di governo di centrodestra, guidato dalla premier Giorgia Meloni – si legge nel Rapporto – si è segnato un effettivo arretramento dello Stato di diritto, con politiche che hanno inciso sulla qualità della democrazia e sull’accesso agli spazi civici, provocando un generale arretramento in termini di diritti. Nel 2023, le dichiarazioni pubbliche dei rappresentanti del governo hanno influenzato in modo significativo il dibattito politico. L’attacco alle Ong e ai migranti è stato accompagnato da una generale repressione del dissenso che ha colpito tra gli altri giornalisti, giudici, giovani, attivisti ambientali. Dal caso della giudice Apostolico, attaccata pubblicamente da membri del governo, al decreto Cutro che ha aumentato le sanzioni per i cosiddetti "scafisti", spesso vittime essi stessi, decreto che ha inoltre ridotto le tutele per i richiedenti asilo; o ancora il decreto Caivano che introduce disposizioni penali relative ai minori, promuovendo un approccio punitivo arretrato e fallimentare nei confronti dei giovanissimi; c’è poi il decreto Eco-Vandali, che sanziona le proteste dei giovani attivisti climatici, sino alla Legge Bavaglio, che preoccupa per la limitazione alla libertà di espressione dei giornalisti del nostro Paese, fino al recente accordo con l’Albania per il trasferimento e il trattenimento di persone migranti in due centri di identificazione e trattenimento sotto giurisdizione italiana. Tutte norme che sollevano preoccupazioni circa la loro aderenza alle leggi costituzionali e internazionali, nonché sul rispetto delle libertà civili e dei diritti umani nel nostro paese, evidenzia Cild.

Nelle democrazie consolidate, come Francia, Germania e Belgio, il Rapporto rivela sfide occasionali ma non endemiche allo Stato di diritto. La vera preoccupazione sorge quando c’è la possibilità che un partito estremista assuma il controllo, perché ciò potrebbe trasformare questi problemi sporadici in un problema sistemico in futuro. In altre democrazie più antiche, come l’Italia e la Svezia, dove l’estrema destra è salita al potere e sta gradualmente erodendo lo Stato di diritto, il decadimento sembra essere un processo graduale. Fortunatamente – commenta Cild – ciò offre ai sostenitori della democrazia l’opportunità di mobilitarsi, di raccogliere consensi e di contrastare queste forze che la minano. Nelle democrazie emergenti dell'UE, la traiettoria dello Stato di diritto può oscillare rapidamente - verso la ripresa o il declino. Un esempio è la Slovacchia, dove il governo di recente insediamento, ispirato al modello ungherese, sta sistematicamente smantellando le strutture democratiche. Nel frattempo, in Slovenia, la nuova amministrazione filodemocratica sta lavorando attivamente per sanare la situazione. L'esperienza della Polonia evidenzia l’intricata sfida di ripristinare lo Stato di diritto senza rompere inavvertitamente le stesse fondamenta giuridiche che si cerca di ripristinare. D’altra parte, l'Ungheria sottolinea i limiti dell’affidarsi esclusivamente alle pressioni e alle sanzioni dell’UE per ottenere le riforme.

Salerni (Cild): “Colpito il diritto di protesta e manifestazione pacifica”

"Le recenti scelte legislative del governo italiano stanno portando a un restringimento dello stato di diritto – ha sottolineato Arturo Salerni, presidente di Cild –. Rilevante è l’introduzione di numerose nuove fattispecie che colpiscono - tra gli altri - il diritto di protesta e di manifestazione pacifica, che portano a un attacco al diritto di asilo, nonché a un’estensione e una de-territorializzazione della detenzione amministrativa. Preoccupante è inoltre la gestione della televisione pubblica, con un restringimento del pluralismo, nonché l’utilizzo di querele temerarie - anche da esponenti del governo - che mettono a rischio la libertà di stampa".

Balazs Denes (Liberties): “La democrazia europea a rischio per l’avanzata dell’estrema destra”

"Il rapporto Liberties sullo stato di diritto 2024 mostra che il danno intenzionale o la negligenza nel porre rimedio alle violazioni dello stato di diritto da parte dei governi, se non affrontati, possono evolvere nel tempo in problemi sistemici – ha dichiarato Balazs Denes, direttore esecutivo dell'Unione per le Libertà Civili in Europa (Liberties) –. La crescente estrema destra, basandosi su questi abusi, smantellerà molto rapidamente la democrazia europea se la Commissione europea non utilizzerà gli strumenti a sua disposizione, tra cui le procedure di infrazione o il congelamento condizionato dei fondi dell’Ue, in modo molto più deciso. Non c'è bisogno di aspettare che emerga uno Stato prigioniero come l'Ungheria con un regime antidemocratico inamovibile".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)