Famiglia e natalità nei programmi elettorali: fisco, elettricità e non solo

Si va dai bonus ai rimborsi, passando per l'assegno unico e gli asili nido, con un'attenzione particolare alle famiglie con disabili o anziani: così la famiglia è presente nei programmi delle principali forze politiche, con l'obiettivo di sostenerla economicamente e fiscalmente, incoraggiando la ripresa demografica. Nel contesto della transizione ecologica

Famiglia e natalità nei programmi elettorali: fisco, elettricità e non solo

La famiglia come soggetto sociale ed economico gioca un ruolo di primo piano nei programmi di tutte le principali formazioni politiche in corsa per le prossime elezioni. Le preoccupazioni e quindi le attenzioni principali riguardano natalità e costi, prevedendo una serie di misure e sostegni. Vediamo più nel dettaglio

Centrodestra, tra Piano di sostegno alla natalità e quoziente familiare

Nel programma del centrodestra, si parla in generale di “riduzione della pressione fiscale per famiglie, imprese e lavoratori autonomi, ma c'è un capitolo specifico dedicato a “Sostegno alla famiglia e alla natalità”: strumenti di questo sostegno sono, innanzitutto, “l'allineamento alla media europea della spesa pubblica per infanzia e famiglia” e un “piano di sostegno alla natalità”, che comprende asili nido gratuiti, asili nido aziendali, ludoteche e “riduzione dell'aliquota IVA sui prodotti e servizi per l'infanzia “. Si intende poi aumentare l'importo dell'assegno unico universale e introdurre gradualmente il “quoziente familiare”. Per le “famiglie con disabili a carico”, in particolare, si prevede “l'incremento dei livelli essenziali di assistenza sociale”. Riguardo il lavoro, si pensa a “politiche di conciliazione lavoro-famiglia per madri e padri” e “tutela del lavoro delle giovani madri”. Per quanto riguarda invece le politiche abitative, il Centrodestra si impegna a una “ferma tutela della proprietà privata e creazione di un sistema di protezione della casa e immediato sgombero delle case occupate “, ma anche ad “agevolazioni per l'accesso al mutuo per l'acquisto della prima casa per le giovani coppie”. Un riferimento viene fatto poi ai “genitori separati o divorziati in difficoltà economica”, che si intende sostenere. E alla “libertà di scelta educativa delle famiglie attraverso il buono scuola”.

Pd, “luce sociale” e “giù le bollette”

Il programma del Partito democratico fa riferimento alla famiglia soprattutto dal punto di vista economico, evidenziando la preoccupazione per gli aumenti dei costi dell'energia elettrica: ha in mente quin l'introduzione di "un nuovo contratto 'luce sociale' per le famiglie con redditi medi e bassi”, ovvero un contratto di fornitura energetica “prodotta totalmente da fonti rinnovabili e acquistata direttamente dalla società pubblica Acquirente Unico”. Nel dettaglio, “il contratto di acquisto avrà durata decennale e ciò permetterà di ottenere prezzi dell’energia elettrica molto bassi a vantaggio delle famiglie: fino ad un massimo di 1.350 KWh/anno per famiglia (pari al 50% del consumo medio), l’energia elettrica verrà fornita a costo zero, mentre sulla parte di consumo eccedente i prezzi saranno comunque calmierati”.

Dal punto di vista fiscale, intende introdurre “una tassazione agevolata per il secondo percettore di reddito in famiglia, con l’obiettivo di aumentare l’offerta di lavoro, dare impulso all’occupazione femminile, far emergere il lavoro nero e favorire il ritorno nel mondo del lavoro, dopo il congedo di maternità obbligatorio”. Per contrastare la povertà e la denatalità, si intende “migliorare ulteriormente l’Assegno unico e universale per i figli a carico, da noi fortemente voluto, potenziando le clausole di salvaguardia, in particolare per le persone con disabilità e le famiglie con figli disabili, e rivedendo il peso della prima casa nel calcolo dell’ISEE utilizzato per l’Assegno unico. Vogliamo valorizzare, adottando un approccio sistemico, le relazioni di prossimità tra comunità e famiglie in tutti i diversi ambiti della vita familiare.

Un altro riferimento alla famiglia è contenuto in uno dei tre “pilastri” del programma, quello relativo allo sviluppo sostenibile e la transizione ecologica: “Per difendere il potere d’acquisto delle famiglie su i salari e le pensioni, giù le bollette”.

5 Stelle, la famiglia nella transizione ecologica

Nel programma del Movimento 5 Stelle, i due riferimenti alla famiglia riguardano la transizione ecologica. Si parla innanzitutto di "stabilizzare l’innovativo meccanismo che ha decretato il successo del Superbonus, che è in grado di mettere a disposizione di famiglie e imprese ingente liquidità e che può essere esteso ad altre agevolazioni per investire a costi ridotti nella transizione ecologica”. In secondo luogo, si pensa di istituire un “Energy recovery fund, alimentato dall’emissione di debito comune europeo, sulla scia del Next generation Eu, per contrastare la pandemia energetica, aiutare famiglie e imprese, investire più massicciamente in fonti rinnovabili”.

Lista Azione - Italia viva, più Assegno unico e asili nido

Il programma della lista Azione – Italia Viva contiene il capitolo “Famiglia e natalità”. Pilastro delle politiche riguardanti la famiglia è per il Pd il Family Act: “In questa cornice, il Pnrr finanzia un ingente piano di potenziamento dell’offerta di posti negli asili nido e scuole d’infanzia: 4,6 miliardi di euro destinati alla creazione di nuove infrastrutture, ma anche a sostegno del funzionamento delle stesse”. Lo stesso Family Act “ha introdotto l’Assegno Unico Universale – ricorda il Pd - che prevede un investimento di 20 miliardi di euro ogni anno per le famiglie con i figli, di cui quasi 7 miliardi aggiuntivi rispetto al precedente caotico sistema di molteplici incentivi e aiuti, che impediva di capire il vero effetto sulla natalità e non era universale”. Ora, il Pd intende rafforzare il sostegno alla famiglia attraverso il “potenziamento dell’Assegno Unico e Universale con aumento della maggiorazione in caso di secondo percettore di reddito e revisione dell’ISEE (necessario aumentare il peso: di figli o persone con disabilità a carico delle famiglie)”. Intende poi attuare “la delega relativa al sostegno all’educazione dei figli” attraverso diverse misure, tra cui “l'assegno di rimborso delle spese educative (rette relative alla frequenza dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole, anche paritarie; di attività sportive e culturali, dei centri estivi e di altre attività di educazione non formale) e “per le spese sostenute per i figli con disabilità, con patologie fisiche o psichiche invalidanti, compresi i disturbi del comportamento alimentare, disturbi
specifici dell’apprendimento o bisogni educativi speciali”. L'obiettivo è anche “rendere il nido gratuito per i nuclei con ISEE inferiore a 25 mila euro, garantendo un sussidio decrescente alle famiglie con ISEE tra i 25.000 e 40.000 euro”, introdurre un “assegno di rimborso per i costi sostenuti per servizi di cura di figli piccoli (baby-sitter), genitori anziani (badanti) o persone con disabilità (educatori)” e “rendere strutturale il contributo agli enti locali per la realizzazione dei centri estivi, con il coinvolgimento del Terzo settore”, come pure “il fondo per i progetti del terzo settore di educazione non formale”.

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)