In Italia non è emergenza fentanyl: “Più pericolosi pain killer e benzodiazepine”

Fabio Lugoboni, responsabile del dipartimento di Medicina delle Dipendenze dell’azienda ospedaliera universitaria di Verona, smentisce l’allarme fentanyl: “I consumatori italiani non lo cercano: il rischio è che lo trovino mischiato all’eroina. Sta crescendo invece la dipendenza da benzodiazepine o da analgesici oppioidi, ancora molto sottovalutati”

In Italia non è emergenza fentanyl: “Più pericolosi pain killer e benzodiazepine”

BOLOGNA - “In Italia non c’è nessuna emergenza fentanyl: non è usato come droga di strada, ma solo come contaminante. I consumatori non lo cercano volontariamente, il rischio è che lo trovino senza saperlo mischiato all’eroina. Ci sono altre dipendenze ben più pericolose”. Non ha dubbi Fabio Lugoboni, responsabile del dipartimento di Medicina delle Dipendenze dell’azienda ospedaliera universitaria di Verona, riguardo alla diffusione del potente oppioide sintetico che l’anno scorso ha fatto più di 60 mila vittime solo negli Stati Uniti.

Dopo la notizia di quattro nuovi casi di consumatori risultati positivi al fentanyl in Emilia-Romagna, si torna a parlare di questa droga killer che rischia di fare un’epidemia anche in Europa. Ma c’è davvero questo pericolo? “Nei paesi baltici i fentanili hanno ormai soppiantato l’eroina come droga di strada: vengono prodotti nelle ex fabbriche sovietiche o nei laboratori clandestini – racconta Lugoboni. In Italia invece il fentanyl è ancora poco diffuso: ci sono state segnalazioni nella zona di Venezia, Rimini e poi anche in Emilia, ma si tratta casi sporadici, legati a partite che si spostano di zona in zona. Voci non verificate dicono poi che chi controlla il mercato dell’eroina non abbia alcun interesse a far entrare il fentanyl in Italia: questo creerebbe un’emergenza sociale che non converrebbe a nessuno”.

Il fentanyl è quasi cento volte più potente della morfina e ha un rischio di un’overdose letale molto elevato. In Italia è ancora poco conosciuto, eppure sono già stati riscontrati almeno tre decessi causati da questa sostanza. “Non possiamo comunque parlare di allarme: i fentanili, che comprendono svariate molecole la cui struttura chimica è simile a quella del fentanyl, vengono abusati soprattutto da pazienti con dolore o dai medici, soprattutto anestesisti, che ne hanno libero accesso – afferma Lugoboni –. Le emergenze sono altre: per esempio, molto più pericolose sono le benzodiazepine assunte dai tossicodipendenti per amplificare l’effetto dell’eroina. I farmaci che contengono benzodiazepine si comprano direttamente in farmacia in possesso di una ricetta medica, ma purtroppo alcune farmacie lo vendono come se niente fosse, anche senza prescrizione. E questo è pericolosissimo”.

Le benzodiazepine sono efficaci nel curare tutti i disturbi d’ansia, nell’insonnia e nelle depressioni ansiose. In Italia ne fa uso circa un adulto su dieci, una percentuale che sale fino a uno su quattro nella fascia di età sopra i 65 anni. Ma il fenomeno è in netta crescita anche tra gli adolescenti: la canzone Xanny, nomignolo dello Xanax (appartenente alla classe delle benzodiazepine), della giovanissima Billie Eilish, conta 45 milioni di visualizzazioni su YouTube.

L’uso prolungato di benzodiazepine può causare di per sé dipendenza: dopo un anno di uso continuato il rischio può arrivare fino all’80 per cento – spiega Lugoboni –. E poi stiamo assistendo a un abuso di analgesici oppioidi, i cosiddetti pain-killer, fenomeno destinato a interessare in tempi brevi la nostra sanità. Negli Stati Uniti, nel 2010 le morti da overdose dovute a pain-killer sono state il doppio di quelle da eroina e cocaina messe insieme. Le nostre istituzioni sanitarie dovrebbero vigilare affinché non accada lo stesso anche in Italia, come invece sta iniziando a succedere nel Nord Europa”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)