Libertà di espressione a Cuba, è scontro aperto tra artisti e governo

A fare da detonatore è stato l’arresto, il 9 novembre, del 31enne Denis Solís González, accusato di “mancanza di rispetto verso le autorità” e condannato poi a 8 mesi di galera. Il Movimento San Isidro (formato da artisti, poeti, attivisti Lgbt, accademici e giornalisti) ha avviato uno sciopero della fame e le autorità hanno risposto con durezza

Libertà di espressione a Cuba, è scontro aperto tra artisti e governo

A Cuba è ormai scontro aperto tra un gruppo di artisti e giornalisti e il governo de L’Avana, accusato di reprimere la libertà d’espressione. A fare da detonatore è stato l’arresto del 31enne Denis Solís González, accusato di “mancanza di rispetto verso le autorità” e condannato poi a 8 mesi di galera. L’episodio risale allo scorso 9 novembre e da allora il Movimento San Isidro – formato da artisti, poeti, attivisti Lgbt, accademici e giornalisti - ha avviato uno sciopero della fame esigendo la liberazione del giovane. Una richiesta a cui le autorità hanno risposto con durezza, facendo irruzione nella sede dell’organizzazione e arrestando due componenti del gruppo.

L’escalation delle proteste pacifiche arriva fino al 27 novembre, quando oltre 100 tra artisti e giornalisti si sono ritrovati davanti al ministero della Cultura. Il viceministro Fernando Rojas ha incontrato in quella circostanza alcuni rappresentanti dei manifestanti, ma il 4 dicembre pare che ogni possibilità di mediazione si sia interrotta: il titolare del dicastero, Alpidio Alonso Grau, ha accusato alcuni degli artisti di essere mercenari e traditori del paese.

Amnesty International si è schierata a fianco dei manifestanti. La direttrice per le Americhe dell’organizzazione, Erika Guevara Rosas, ha dichiarato: “Le continue molestie e intimidazioni contro membri del Movimento San Isidro, che sono in prima linea nell'opposizione al decreto 349, una legge distopica che cerca di censurare l'espressione artistica, mette in luce la costante repressione che Cuba esercita contro i diritti umani, compreso il diritto alla libertà di espressione nel Paese. Le autorità possono continuare a molestare, intimidire, detenere e criminalizzare artisti e intellettuali di pensiero alternativo, ma non possono imprigionare le loro idee”. Per l’Organizzazione degli stati americani, le leggi sulla “mancanza di rispetto” sono incompatibili con la Convenzione americana sui diritti umani. Dal canto loro, le autorità stanno discreditando il Movimento, accusandolo di avere legami terroristici e di avere il progetto di un “golpe soave”.

La Commissione interamericana dei diritti umani ha reso pubblico lo scorso giugno un report sulla situazione nel paese, 37 anni dopo l’ultimo report. L’organismo parla dei pericoli che deve affrontare chi si oppone al potere nel paese, accende i riflettori sulla scarsa partecipazione politica, sulle elezioni non libere e, appunto, sui problemi attraversati dalla libertà d’espressione.

L’articolo integrale di Diego Battistessa, "Diritti umani a Cuba: braccio di ferro tra governo e artisti sul diritto al dissenso", può essere letto su Osservatorio Diritti.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)