Migranti, Ero straniero critica le misure varate: “Formule fallimentari”

Per le associazioni, “l’irregolarità si contrasta cambiando la legge Bossi-Fini, che è difficilmente accessibile, non soddisfa le richieste del mondo produttivo e incentiva gli arrivi via mare. Servono meccanismi di regolarizzazione e canali di ingresso flessibili”

Migranti, Ero straniero critica le misure varate: “Formule fallimentari”

“Non serve riproporre formule già fallimentari, servono canali di ingresso flessibili e meccanismi di regolarizzazione, come chiediamo da anni”: così la campagna “Ero straniero” critica le nuove misure sull'immigrazione varate ieri dal Consiglio dei ministri. “L’irregolarità si contrasta cambiando la legge Bossi-Fini, che da vent’anni regola l’ingresso in Italia, perché non funziona, è difficilmente accessibile, non soddisfa le richieste del mondo produttivo, anche dopo gli interventi e l’aumento delle quote dell’ultimo anno, e finisce per incentivare gli arrivi via mare o con visti turistici provvisori - sostengono le organizzazioni promotrici della campagna 'Ero straniero' - La stessa legge, poi, non prevede alcun modo di assumere e mettere in regola una persona già presente in Italia ma senza documenti, con cui si ha già un rapporto di lavoro informale (come spesso accade nel lavoro di cura e domestico), alimentando precarietà e lavoro nero”.

In particolare, le associazioni criticano la proposta di nuovi cpr e di allungamento dei temi del trattenimento: “Si annuncia ancora un altro decreto sicurezza con un nuovo aumento dei tempi di trattenimento nei centri per il rimpatrio e l’intenzione di aprirne di ulteriori. Di fatto, viene riproposta anche oggi la stessa identica e inefficace ricetta adottata dal 2002 di fronte alle diverse crisi dovute all’aumento dei flussi che si sono succedute negli ultimi anni, nonostante i dati, l’esperienza e i (non) risultati in termini di rimpatri parlino chiaramente: il tema dell’irregolarità delle persone che arrivano in Italia non si risolve a suon di nuovi cpr e di tempi disumani di trattenimento ma con una riforma seria della gestione dei flussi migratori”.

Le proposte

La campagna rilancia dunque le proprie proposte: primo, “l'introduzione di canali di ingresso più flessibili (come l'introduzione della figura dello sponsor o di un permesso per ricerca lavoro) e realmente accessibili da lavoratori e lavoratrici dei paesi terzi e che, allo stesso tempo, rispondano pienamente alle esigenze del nostro mondo produttivo”. Secondo, “la possibilità di mettere in regola le persone già presenti in Italia se hanno la disponibilità di un lavoro, con un meccanismo di regolarizzazione su base individuale, senza il bisogno di ricorrere a nuove sanatorie e dando loro la possibilità di rientrare nella legalità e di essere parte della nostra società. Decreti sicurezza e misure repressive hanno finora prodotto iniquità e ostacolato l’inclusione: bisogna affrontare la realtà, mettere da parte la propaganda e avere il coraggio di fare scelte a lungo termine”, conclude la campagna, promossa da A Buon Diritto, ActionAid Italia, Asgi, Fcei - Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Oxfam Italia, Arci, Centro Astalli, Cnca, Cild, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, Radicali Italiani, con il sostegno di decine di organizzazioni.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)