Migranti, Miraglia (Arci): "Dl ong, punto di non ritorno. Perfino l'Australia apre canali legali"

Il responsabile immigrazione di Arci: “La conversione del cosiddetto ‘Dl Ong’ da parte della Camera è una vergogna. La scelta dell'Australia, con molti limiti, ci dice che si può introdurre canali di accesso legale alle frontiere per ricerca di lavoro e per richiesta d'asilo"

Migranti, Miraglia (Arci): "Dl ong, punto di non ritorno. Perfino l'Australia apre canali legali"

La conversione del cosiddetto "Dl Ong" da parte della Camera "è una vergogna. Quel decreto è una vergogna contro cui persino un gruppo di parlamentari tedeschi ha preso posizione, scrivendo ai nostri parlamentari sottolineando che quel testo va contro il diritto internazionale, e per ricordare loro di tenere ben presenti le conseguenze di quella legge sulla vita delle persone che cercano protezione in Europa. L'Italia ha raggiunto davvero un punto di non ritorno, per meri interessi politici". Così commenta all'agenzia Dire Filippo Miraglia, il responsabile migrazioni di Arci nazionale, in seguito al "sì" da parte di 187 deputati, 139 contrari e tre astenuti alla norma che aggiorna il cosiddetto "dl Lamorgese" introducendo nuove disposizioni per le navi delle organizzazioni umanitarie che salvano migranti nel Mar Mediterraneo. Ora il "Dl" dovrà passare al vaglio del Senato.

La delusione di Miraglia per la scelta dei deputati si aggiunge alle recenti posizioni espresse dal Consiglio europeo dell'8 febbraio, in cui è stato chiesto di rafforzare le frontiere esterne e stringere nuovi accordi di rimpatrio coi Paesi d'origine dei migranti. "I trafficanti di persone staranno festeggiando ancora una volta per il grande contributo ai loro affari dato dall'Ue" dice il responsabile, che continua: "La grande enfasi sulla dimensione esterna dei controlli e delle frontiere, lo sforzo per rendere sempre più difficile accedere ai visti e attraversare legalmente le frontiere, oltre ad essere un danno alla democrazia e alla cultura del diritto, al futuro dell'Europa, è un favore a chi lucra sull'immigrazione irregolare. Non c'è neanche un blando tentativo, neanche generico, di governare gli ingressi Si alimenta l'idea che siamo in guerra contro l'immigrazione, facendo un favore, culturale ancor prima che politico, alle destre xenofobe che su questo hanno costruito le loro fortune elettorali. Rinunciando alla tutela dei diritti umani e alla cultura dei diritti l'Ue rinuncia al proprio futuro e cancella il proprio passato".

Di recente, il governo laburista dell'Australia, in netta controtendenza rispetto alla linea dell'esecutivo precedente, ha annunciato che consentirà ai circa 19 mila migranti sul proprio territorio di fare richiesta del permesso di soggiorno permanente. "La scelta dell'Australia, con molti limiti, ci dice che si può fare: introdurre canali di accesso legale alle frontiere per ricerca di lavoro e per richiesta d'asilo" il commento di Miraglia. (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)