Migranti, Unhcr: ecco i vincitori di "Youth with refugees art contest"

Lanciato ad aprile 2020 durante la pandemia , il concorso esortava giovani di età compresa tra i 12 e i 25 anni a riflettere in modo creativo sul tema: "tutti contano nella lotta contro il virus, anche i rifugiati". Oltre 2.000 partecipanti provenienti da 100 Paesi hanno presentato disegni e strisce di fumetti

Migranti, Unhcr: ecco i vincitori di "Youth with refugees art contest"

L'Unhcr, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, oggi ha annunciato i nomi dei vincitori del suo primo concorso artistico di sempre, 'Youth with Refugees Art Contest (Giovani coi rifugiati)'. Oltre 2.000 partecipanti provenienti da 100 Paesi hanno presentato disegni e strisce di fumetti. Un quarto dei partecipanti era costituito da rifugiati o richiedenti asilo stessi. Lanciato ad aprile 2020 durante la pandemia da Covid-19, il concorso esortava giovani di età compresa tra i 12 e i 25 anni a riflettere in modo creativo sul tema: "tutti contano nella lotta contro il virus, anche i rifugiati".

I sette disegni vincitori sono stati trasformati in storie animate dallo studio giapponese SPEED INC. L'Unhcr, inoltre, ha assegnato cinque premi regionali, cinque premi per cartoni animati e 20 menzioni speciali. L'elenco dei vincitori, insieme alle loro testimonianze e alle loro illustrazioni, è consultabile a questo link. "In una fase in cui il Covid-19 ha imposto il confinamento in numerosi Paesi, i giovani ci hanno chiesto in che modo potessero aiutare l'Unhcr da casa- ha dichiarato Pauline Eluère, che dirige l'iniziativa per l'Unhcr- Abbiamo lanciato il concorso per spronarli a fare uso della loro creatività per una buona causa. E abbiamo pensato che un modo perfetto per dare forma ai loro messaggi fosse quello di trasformare in piccole storie animate alcune delle loro illustrazioni".

Tutti i vincitori riceveranno una confezione di matite offerta da Caran d'Ache, casa svizzera nota in tutto il mondo produttrice di penne, matite e articoli per la scrittura, e partner dell'Unhcr nell'ambito del concorso. "Caran d'Ache è orgogliosa di supportare l'art contest promosso dall'Unhcr- ha dichiarato Catherine Bagnoud, Responsabile Comunicazioni e Area digitale per la compagnia- Quando l'arte è al servizio di una causa che condividiamo con il cuore, diventa parte della nostra missione sostenerla". Così in un comunicato l'Unhcr.

Oltre ai propri disegni, i partecipanti hanno condiviso forti riflessioni e messaggi di solidarietà. "La quarantena mi ha insegnato a essere più grata per tutto quello che ho- ha affermato Ivanna, 16 anni, dal Perù, vincitrice a livello regionale- Credo che molti tra noi si lamentino a causa del confinamento o perché non possono vedere gli amici, ma si dimenticano di come stanno gli altri. Ricordiamoci che non ci siamo solo noi e che è nostro dovere sostenerci l'uno con l'altro". "Il coronavirus è entrato nelle nostre vite ormai, ma non dovremmo preoccuparci. Dobbiamo lottare insieme per sconfiggerlo. Vivo in Grecia ora. Le persone hanno una determinata immagine di me, ma io so chi sono", ha affermato Nesime, una ragazza afghana di 16 anni tra i vincitori del concorso. I vincitori sono stati selezionati da una giuria di influencer, artisti, esperti del mondo dell'animazione, rifugiati e partner. Tra questi vi erano numerosi Ambasciatori di buona volontà dell'Unhcr e sostenitori di alto profilo come il musicista giapponese Miyavi, la pilota e rifugiata siriana Maya Ghazal, l'attore britannico Douglas Booth, l'attrice americana Kat Graham e l'attrice britannica Gugu Mbatha Raw. Della giuria facevano parte anche Geoffrey Wexler, Direttore Divisione internazionale di Studio Ponoc; Roland Kelts, giornalista e autore di Japanamerica; Nina Cosford, artista e ambasciatrice di Caran d'Ache; e O'Ple'rou, creatore di emoji ivoriano. Anche numerosi membri del Global Youth Advisory Council dell'Unhcr erano tra i membri della giuria, nel dettaglio: i rifugiati Foni Joyce Vuni, dal Sud Sudan; Arash Bordbar, dall'Iran; e Faridah Luanda, dalla Repubblica Democratica del Congo, e Ismael Gamboa-Ocampo, sfollato all'interno della Colombia.

"I disegni veicolano un messaggio di resilienza- ha affermato Foni Joyce Vuni- Adoro il fatto che abbiano mostrato che noi (rifugiati) abbiamo qualcosa da dare. Competenze, amore, tempo, attenzione. A volte, ciò che conta davvero non sono gli avvenimenti più gravi, ma gli sforzi che sappiamo fare nel prenderci cura uno dell'altro". "I disegni mi hanno ispirata. La capacità di mostrare unità, forza e compassione nei modi più creativi, dimostra che questa è una sfida collettiva", ha aggiunto Kat Graham. (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)