Nuova ordinanza del Ministero della Salute di intesa con la Regione Veneto: fino al 1° marzo stop manifestazioni di qualsiasi natura

Il testo dell'ordinanza di domenica 23 febbraio che reca la doppia firma del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia e del Ministro della Salute Roberto Speranza.

Nuova ordinanza del Ministero della Salute di intesa con la Regione Veneto: fino al 1° marzo stop manifestazioni di qualsiasi natura

Allo scopo di evitare il diffondersi del COVID-19 nella Regione Veneto, il Presidente della Regione del Veneto adotta straordinarie misure per il contenimento adeguato per contrastare l'evolversi della situazione epidemiologica.

2. Le misure di cui al comma I. sono le seguenti: 

a) Sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura. di eventi in luogo pubblico o privato sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico. anche di natura culturale. ludico, sportiva, religiosa: discoteche e locali notturni:

b) Chiusura dei servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore. corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani ad esclusione dci medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza:

c) Sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all'articolo 101 dei codici dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.L. 42/2004. nonché dell'efficacia delle disposizioni regolamentari sull'accesso libero o gratuito a tali istituti o luoghi:

d) Sospensione di ogni viaggio di istruzione sia sul territorio nazionale che estero:

e) Previsione dell'obbligo da parte di individui che hanno fatto ingresso nel Vendo da zone a rischio epidemiologico come identificate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità di comunicare tale circostanza al Dipartimento di Prevenzione dell'Azienda sanitaria competente per territorio per l'adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva.

1, Misure igieniche , le malattie a diffusione respiratoria sottoriportate:
2. Lavarsi spesso le mani. a tal proposito si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre. supermercati, farmacie. e altri luoghi di aggregazione soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.
3. Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
4. Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
5. Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce
6. Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
7. Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
8. Usare la mascherina solo si sospetta di essere malato o si assiste persone malate
9. I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
10. Contattare il Numero Verde regionale 800462340 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni
11. Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus

f) Le Direzioni sanitarie ospedaliere devono predisporre la limitazione dell'accesso dei semplici visitatori alle aree di degenti, preferibilmente una persona per paziente al giorno.
g) Le RSA per non autosufficienti dovranno anch'esse limitare l'accesso dei visitatori agli ospiti;
h) Si raccomanda fortemente che personale sanitario si attenga alle misure di prevenzione, la diffusione delle infezioni per via respiratoria nonché alla rigorosa applicazione delle indicazioni per la unificazione e disinfezione degli ambienti previste dalle circolari ministeriali;
i) Deve essere predisposta dagli organismi competenti la disinfezione giornaliera dei treni regionali e di tutto il trasporto pubblico locale via terra, via aere e via acqua;
j) Sospesnione delle procedure concorsuali ad esclusione dei concorsi per personale sanitario.

L'ordinanza, firmata dal presidente della Regione del Veneto Luca Zaia e dal Ministro della Salute Roberto Speranza, vale fino al 1° marzo, con la possibilità di proroga "al variare dello scenario epidemiologico".

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