Recovery fund, Dadone: nella Pa lavoro agile, Piani entro gennaio

Lo dice, in audizione in commissione Lavoro alla Camera, la ministra per la Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, parlando delle priorita' nell'uso del Recovery fund

Recovery fund, Dadone: nella Pa lavoro agile, Piani entro gennaio

"Il nostro impegno è quello di permettere alle persone di lavorare in modalità agile e flessibile quanto più possibile, ove possibile. Non solo lavorare ma anche imparare e formarsi in remoto, per restare costantemente aggiornati, per non sentirsi mai indietro, per restare al passo e provare l'appagamento di essere nel posto in cui si merita di stare". Lo dice, in audizione in commissione Lavoro alla Camera, la ministra per la Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, parlando delle priorita' nell'uso del Recovery fund.

Per la ministra la Pa deve essere "in costante evoluzione, partendo anche dalla trasformazione dei luoghi di lavoro, dell'organizzazione, delle procedure e dalla promozione di modalita' flessibili di lavoro, in termini di spazio e di tempo. In una sola parola: Pola, Piani organizzativi del lavoro agile.

Attraverso i POLA- conclude- che le amministrazioni pubbliche sono chiamati ad elaborare ed approvare a decorrere dal prossimo gennaio vogliamo finanziare l'adeguamento e la fornitura della dotazione strumentale necessaria al Lavoro Agile".

Migliorare i servizi della Pa valorizzando il personale

"Le esigenze di sviluppo del Paese richiedono amministrazioni pubbliche capaci di elaborare e attuare politiche efficaci, di migliorare la qualità dei servizi e di conseguire un significativo recupero di efficienza. La precondizione per il raggiungimento di una piena efficienza risiede, anzitutto, in una migliore organizzazione del lavoro e nella valorizzazione delle competenze del personale, nella fase di reclutamento così come in quella di formazione".
Per Dadone "gli interventi di rilancio e resilienza supportati dal Recovery fund punteranno alla modernizzazione ed all'innovazione della e nella pubblica amministrazione". Gli investimenti dovranno quindi essere finalizzati al "rafforzamento delle strutture organizzative e delle competenze, semplificazione dei processi amministrativi, lotta alla corruzione e potenziamento delle azioni di prevenzione, digitalizzazione di infrastrutture e servizi alle imprese e ai cittadini, condivisione ed interoperabilità dei dati".

Aprire le porte dei palazzi della Pa ai giovani

“Per investire sul capitale umano della Pa bisogna lavorare lungo più direttrici, In primo luogo è necessario aprire le porte dei Palazzi alle nuove leve, ai giovani che rappresenteranno i bisogni delle nuove generazioni".
"E' il momento di sradicare l'immagine obsoleta della pubblica amministrazione: oggi abbiamo poco più del 2% di dipendenti al di sotto dei 34 anni. È del tutto evidente che il primo tassello di questo percorso di riforma della Pa passi per il rilancio del sistema di reclutamento, innalzandone il livello, cambiandone sistemi e modalità. La Pa- osserva- deve diventare attraente per i giovani e grazie ai giovani, smuovendo passioni, ponendosi come un'ambizione di successo personale, appagante e creativa. Sarebbe miope, però- avverte Dadone- se ragionassimo solo in termini di nuove generazioni. Troppo spesso la politica e i governi si sono lasciati andare ad un approccio "giovanilista" illudendo le nuove generazioni e dimenticandosi di quanti sono già impiegati nella Pa. Per questo motivo, una direttrice dell'azione di questo Governo sarà quella di motivare e valorizzare chi in questi anni ha lavorato nella Pa: una risorsa da supportare con la formazione continua che possa colmare il gap di competenza e ridurre il senso di inadeguatezza, che possa riaccendere l'entusiasmo e la voglia di fare sempre meglio". (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)
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