Reddito e pensione di cittadinanza, nel 2021 ogni mese 97 mila famiglie hanno fatto domanda

Il bilancio dei tre anni di erogazione. Diminuiscono le domande, mentre crescono i beneficiari della misura contro la povertà affiancata durante la pandemia anche dal Reddito d’emergenza. Cresciuto dell’11 per cento l’importo medio mensile erogato: dai 492 euro del 2019 si è passati ai 546 euro nel 2021

Reddito e pensione di cittadinanza, nel 2021 ogni mese 97 mila famiglie hanno fatto domanda

Aumentano i percettori del Reddito di cittadinanza e delle Pensioni di cittadinanza (RdC/PdC), ma diminuiscono (nonostante la pandemia) le domande presentate per ottenere il beneficio, forse anche per l’intervento del Reddito d’emergenza. È questo il quadro che emerge dai dati pubblicati con il Report di gennaio 2022 dall’Inps sul Reddito di cittadinanza. Se nel 2019 (da marzo a dicembre) hanno presentato una domanda per RdC/PdC 1,64 milioni di nuclei familiari, nel 2020 il numero di nuclei familiari richiedenti è diminuito a 1,46 milioni (in media ogni mese 122 mila nuclei). Nel 2021, infine, hanno presentato domanda 1,16 milioni di nuclei (in media ogni mese 97 mila nuclei). Dai dati relativi alle domande, inoltre, emerge un incremento dei Caf come intermediari per la presentazione delle richieste dei cittadini. Se durate il primo anno l’80% delle domande era stata presentata attraverso Caf e patronati (e il restante 20% da Poste Italian), nel 2020 Caf e Patronati hanno raggiunto l’86% delle domande presentate.

Crescono complessivamente, invece, i nuclei familiari beneficiari di almeno una mensilità di RdC/PdC: nell’anno 2019 sono stati 1,1 milioni, per un totale di 2,7 milioni di persone coinvolte; nell’anno 2020 i nuclei sono stati 1,6 milioni, per un totale di 3,7 milioni di persone coinvolte. I numeri sono saliti ulteriormente nel 2021, con quasi 1,8 milioni di nuclei beneficiari per un totale di poco meno di 4 milioni di persone coinvolte. A crescere anche l’importo medio mensile erogato: dai 492 euro del 2019 si è passati ai 546 euro nel 2021, con un aumento dell’11 per cento.  In aumento anche il numero delle famiglia a cui è stato revocato il beneficio o sono decaduti dal diritto. Nel 2021 è stato revocato il beneficio a quasi 110 mila nuclei, mentre nell’intero anno 2020 erano stati circa 26 mila. Appena 882 i benefici revocati nel 2019. “I motivi per cui è possibile che il beneficio venga revocato sono molteplici - spiega la nota dell’Inps -. La motivazione più frequente è l’accertamento della mancanza del requisito di residenza/cittadinanza”. In crescita anche il numero dei nuclei che nel tempo sono “decaduti dal diritto” di percepire il beneficio. Nel 2021 sono 314 mila, erano 259 mila nel 2020 e 80 mila tra aprile e dicembre 2019. In questo caso, la causa più frequente è legata alla variazione dell’Isee, che supera la soglia prevista, ma si segnalano anche casi in cui cambia la composizione del nucleo familiare.Ad arricchire il quadro dei sostegni monetari contro la povertà, durante la pandemia, il Reddito di Emergenza (Rem), misura di sostegno economico istituita con l’articolo 82 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto Rilancio) in favore dei nuclei familiari in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, misura poi prorogata con altri decreti per via del prolungarsi dello stato di emergenza. Secondo i dati dell’Inps, nel 2020 la misura ha interessato 425 mila nuclei che hanno percepito mediamente 550 euro al mese. “Una quota consistente di questi nuclei (184.000) ha beneficiato del Rem per cinque mesi - spiega il report -, cumulando le proroghe previste. Attualmente il numero dei nuclei a cui è stata pagata almeno una mensilità, delle tre previste, del Reddito di emergenza ai sensi dell’art.12 comma 1 dl 41/2021, è 595 mila con un importo medio mensile pari a 545 euro e un numero di persone coinvolte pari a 1,4 milioni, mentre il numero di numero dei nuclei a cui è stata pagata almeno una mensilità, delle quattro previste, del Reddito di emergenza ai sensi dell’art. 36 dl 73/2021, è 556 mila con un importo medio mensile pari a 539 euro e un numero di persone coinvolte pari a 1,2 milioni”. Oltre il 50% dei nuclei beneficiari risiede al Sud e nelle Isole.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)