Scuola, arriva la deroga al distanziamento. Per i presidi, “tanto rumore per nulla”

L'associazione nazionale presidi commenta il nuovo parere del Cts, secondo cui il metro di distanza, al rientro, può inizialmente non essere mantenuto, purché si usi la mascherina. “Perché non si è chiarito prima questo aspetto fondamentale?”

Scuola, arriva la deroga al distanziamento. Per i presidi, “tanto rumore per nulla”

Anche a Ferragosto, si parlerà di scuola. Gli animi sono caldi, non solo per le alte temperature ma soprattutto per l'incognita sul rientro a settembre, che a un mese esatto dalla data fissata non presenta alcuna certezza. Ora c'è il nuovo parere del comitato tecnico, a far innervosire i dirigenti scolastici: secondo quanto riferito in queste ore, le scuole potranno inizialmente derogare all'obbligo della distanza si un metro, nel caso in cui non si siano reperiti gli spazi aggiuntivi necessari e a condizione che gli studenti indossino la mascherina tutto il tempo. “Pensavamo di vivere in una tragedia, e invece era una commedia – commenta oggi Antonello Giannelli, presidente dell’associazione nazionale Presidi - Abbiamo sempre rispettato i pareri delle autorità sanitarie e continueremo a farlo”, prosegue Giannelli “ma non comprendiamo perché non si sia fatta chiarezza prima su questo aspetto fondamentale”.

La necessità di adeguare gli spazi scolastici all'obbligo del distanziamento fisico, infatti, ha impegnato e sta impegnando i presidi in questa calda estate. “I dirigenti scolastici non hanno preso un solo giorno di ferie per lavorare febbrilmente, con granitico senso del dovere, affinché gli alunni potessero essere distanziati come previsto – riferisce Giannelli - I colleghi hanno risposto a innumerevoli monitoraggi ministeriali per comunicare più volte tutti i dati relativi alle classi, alle aule, ai corridoi, alle palestre, ai cortili, agli edifici. E tutto questo perché? Perché siamo stati seri e responsabili, ben più di quanto fosse evidentemente necessario”.

La conclusione e la decisione non può che essere amara: “A questo punto - conclude Giannelli - invito tutti i colleghi a comunicare immediatamente ai rispettivi uffici scolastici la loro messa in ferie, perché le hanno meritate come non mai e perché ne hanno bisogno, dopo una estate di lavoro frenetico che sembrava tragica e invece era solo comica”.

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)