Siria, "malnutrizione infantile aumentata di oltre il 150%"

Rispetto a sei mesi fa soffrono la fame almeno 10 mila bambini in più. Il 90% della popolazione vive in povertà. Appello di Save the children ai leader riuniti a Cop27: "Si impegnino, pesa l'impatto dei cambiamenti climatici"

Siria, "malnutrizione infantile aumentata di oltre il 150%"

Il numero di bambini malnutriti nel nord-est della Siria è aumentato di oltre il 150% negli ultimi sei mesi, con almeno 10mila bambini malnutriti in più rispetto ai sei mesi precedenti. La notizia giunge mentre la Siria affronta la peggiore crisi economica dall'inizio della guerra nel 2011, con il 90% dei 18 milioni di abitanti che vivono in povertà (Onu).

Gli operatori di Save the Children in una nota hanno riferito che gli screening sui bambini malnutriti nei propri 19 centri nutrizionali nei campi della Siria nordorientale e nelle comunità sono quadruplicati, da 256 a oltre mille.

"Ogni giorno abbiamo a che fare con più bambini malnutriti del giorno precedente. Le famiglie riferiscono che la povertà e l'impossibilità di permettersi il cibo sono le ragioni principali della malnutrizione che mette a rischio la vita dei loro bambini", ha dichiarato Sara Ali, specialista in nutrizione di Save the Children. Negli ultimi tre anni, la combinazione del conflitto, della siccità, della crisi finanziaria libanese e della pandemia Covid, ha causato una caduta libera della valuta siriana a livelli mai registrati prima. I prezzi dei generi alimentari sono saliti alle stelle, con un aumento di quasi l'800% tra il 2019 e il 2021 e continuano ad aumentare nel 2022, mentre il reddito medio delle famiglie non è aumentato. Questa situazione sta condannando un numero sempre maggiore di persone a soffrire la fame.

"La guerra ha portato con sé la fame estrema. Nonostante fossimo poveri anche prima, avevamo almeno il necessario per sopravvivere. Saltiamo i pasti per conservare qualcosa da mangiare per il giorno dopo. Non ricordo l'ultima volta che i miei figli hanno mangiato carne o dolci. A volte desiderano la carne e mi chiedono di procurargliene un po'. Io mento loro dicendo che lo farò il giorno dopo. Non lo faccio mai. Non avrebbero nulla da mangiare se lo facessi. La nostra colazione è fatta sempre e solo di tè e pane", ha raccontato Maha, 30 anni, che lavora come spazzino e fatica a sbarcare il lunario per sfamare i suoi cinque figli, tra cui il più piccolo Ameen che è malnutrito.

"Nonostante quasi 12 anni di conflitto in Siria ed il persistere del conflitto in alcune parti del Paese, oggi il peggioramento della situazione economica è diventato la causa principale delle difficoltà della popolazione. Almeno il 60% della popolazione è attualmente in condizioni di insicurezza alimentare e la situazione peggiora di giorno in giorno", ha dichiarato Beat Rohr, Direttore ad interim dell'Ufficio di risposta alla Siria di Save the Children. Save the Children chiede ai donatori di intensificare gli sforzi per affrontare la crisi alimentare e alleviare il suo impatto devastante sui bambini.

Sebbene diverse organizzazioni stiano lavorando per fornire cibo ai gruppi più vulnerabili, le risorse disponibili non sono sufficienti per assicurare a tutti i bambini l'accesso a un'alimentazione equilibrata, essenziale per la loro salute e la loro crescita.

La comunità internazionale deve aumentare con urgenza la disponibilità di cibo sufficiente per le popolazioni più colpite. Save the Children chiede inoltre ai leader riuniti in Egitto per il vertice sui cambiamenti climatici Cop27 di riconoscere gli impatti climatici che già colpiscono le comunità e i bambini di tutto il mondo, come la siccità nel nord-est della Siria, in particolare quelli provenienti da Paesi a basso reddito e quelli che sono colpiti da disuguaglianze e discriminazioni. (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)