Sparizioni forzate in Messico, le raccomandazioni del Comitato Ced

Il Ced ha visitato dodici dei trentadue Stati messicani per fare chiarezza sui 95 mila desaparecidos finora confermati riscontrando rivittimizzazione, impunità strutturale e connivenza tra forze dell’ordine e crimine organizzato

Sparizioni forzate in Messico, le raccomandazioni del Comitato Ced

Rivittimizzazione, impunità strutturale e connivenza tra forze dell’ordine e crimine organizzato: le valutazioni preliminari del Comitato contro le sparizioni forzate (Ced) diffuse dopo la visita in Messico dello scorso novembre fanno già intuire quali saranno le raccomandazioni ufficiali, attese per il prossimo marzo. Il Ced ha visitato dodici dei trentadue Stati messicani per fare chiarezza sui 95mila desaparecidos finora confermati.

Il Comitato. Il Ced è composto da esperti indipendenti che si occupano della messa in pratica della Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate da parte dei suoi Stati membri. L’organizzazione può emanare azioni urgenti, fare visite, valutare casi singoli e sottoporre all’Assemblea generale dell’Onu le situazioni più gravi. Quella effettuata in novembre è stata la prima visita in Messico, anche se la richiesta di poter entrare nel Paese era stata fatta la prima volta nel 2013.
I primi risultati di questa missione ufficiale sono stati diffusi da Carmen Rosa Villa, presidente del Ced, nel corso di una conferenza stampa. “Ci troviamo di fronte ad un'impunità strutturale – ha detto – che favorisce la riproduzione e l'occultamento delle sparizioni forzate”. La Villa ha anche fatto notare che alcune raccomandazioni fatte al Paese nel 2015 e nel 2018 non sono ancora state realizzate. È stata rilevata, inoltre, una incapacità di dar seguito alle denunce di sparizioni forzate, situazione diventata più grave negli ultimi 14 anni, ossia con l’avvento della guerra totale al narcotraffico. A tutto questo, infine, si aggiungono le segnalazioni arrivate al Ced di connivenza tra forze dell’ordine e crimine organizzato.

Le scoperte. Nel corso della visita, sono state individuate negli stati di Morelos, Coahuila e Sonora nuove fosse comuni, che si pensa siano diffuse in tutto il Paese. Come dimostrano anche casi eclatanti scoperti nel passato più o meno recente. Come quello di Ayotzinapa o come quello registrato il 23 gennaio 2021, quando furono ritrovati 19 corpi carbonizzati a Camargo, al confine tra Messico e Stati Uniti.
La posizione ufficiale delle autorità del Paese è stata riassunta in un report diffuso lo scorso 8 aprile, in cui si parlava di 85mila sparizioni forzate dal 2006 in avanti. Secondo diverse organizzazioni della società civile, però, il numero reale è più elevato. A contestare ci sono gruppi che lottano per la difesa dei diritti umani, come il Movimiento por nuestros desaparecidos en México, le Rastreadoras di Sinaloa e Una nacion buscando.

L’articolo integrale di Diego Battistessa, Desaparecidos Messico: l’Onu indaga su migliaia di sparizioni forzate può essere letto su Osservatorio Diritti.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)