Terremoto di Haiti, Unicef in campo: "E' un disastro"

Gravi danni, feriti e vittime sono segnalati dopo il sisma di magnitudo 7,2. Il direttore generale Unicef: “Sconvolte innumerevoli vite, stiamo lavorando per la ripresa dei servizi essenziali: servono assistenza sanitaria e acqua pulita"

Terremoto di Haiti, Unicef in campo: "E' un disastro"

L'Unicef sta lavorando con i partner governativi e non governativi per fornire sostegno alle comunità colpite ad Haiti. A riferirlo è Bruno Maes, rappresentante dell'Unicef ad Haiti. "Siamo solidali con le famiglie e i bambini in questo momento difficile”. L'Unicef ha uffici nel sud con personale già sul posto per fare valutazioni al fine di dare priorità ai bisogni urgenti e fornire assistenza alle popolazioni colpite. I bambini e le famiglie possono essere stati sfollati a causa del terremoto e potrebbero avere urgente bisogno di un riparo, acqua pulita, cure mediche e protezione.

Mentre potrebbero verificarsi scosse di assestamento nei prossimi giorni, l'Unicef - viene assicurato - continuerà a lavorare nelle aree colpite dal terremoto. Nonostante i problemi logistici e di sicurezza, si prevede di fornire aiuti utilizzando le scorte di emergenza preposizionate nei magazzini di tutto il paese.

Non conosciamo ancora - afferma il direttore generale dell'Unicef, Henrietta Fore - la reale portata della devastazione causata dal terremoto che ha colpito Haiti. Ma i resoconti dei nostri team e di altri attori sul campo descrivono una situazione di grave perdita. Molte persone sono rimaste uccise, compresi bambini, e diverse altre ferite. Innumerevoli vite sono state sconvolte e migliaia di case e imprese sono state danneggiate o distrutte. Anche centri sanitari, scuole, ponti e altre strutture e infrastrutture essenziali, da cui dipendono bambini e famiglie, sono stati colpiti - in alcuni casi, irreparabilmente. A peggiorare le cose, la tempesta tropicale Grace dovrebbe passare su Haiti tra la fine di lunedì e la giornata di martedì. Piogge e venti forti e mareggiate potrebbero aggravare i danni del terremoto e complicare le azioni di soccorso e salvataggio".

"Quest'ultima tragedia - continua Fore - si verifica 11 anni dopo che un altro grande terremoto ha colpito il sud-ovest della capitale di Haiti, Port-au-Prince, causando centinaia di migliaia di morti e sofferenze e distruzioni incalcolabili. Poco più di un decennio dopo, Haiti sta di nuovo vacillando. Questo disastro avviene in un periodo di instabilità politica, crescente violenza delle gang, tassi allarmanti di malnutrizione tra i bambini e pandemia da COVID-19 - per la quale Haiti ha ricevuto solo 500.000 dosi di vaccino, nonostante ne siano necessarie molte di più. Ora è particolarmente urgente raggiungere coloro che sono stati colpiti dal terremoto con il vaccino".  

"I bisogni umanitari nelle aree colpite sono elevati, poiché i servizi essenziali sono stati interrotti. Molte persone hanno urgente bisogno di assistenza sanitaria e di acqua pulita. Coloro che sono sfollati hanno bisogno di un riparo. I bambini che nel caos sono stati separati dalle loro famiglie hanno bisogno di protezione. L'Unicef è lì con il suo staff, supportando le verifiche, ed è pronto con forniture di emergenza preposizionate. Sono già stati consegnati a Les Cayes i kit medici dell'Unicef per supportare 30.000 persone, con ulteriori aiuti sanitari, idrici e igienici in arrivo. Continueremo a dare la priorità alla ripresa dei servizi essenziali - inclusi acqua e servizi igienici, salute, nutrizione e riparo - per la popolazione colpita. Tuttavia, l'insicurezza legata alla violenza delle gang nella strada principale che collega la capitale al sud-ovest e nelle sue vicinanze potrebbe compromettere la risposta complessiva. Facciamo appello ai gruppi armati in queste aree affinché garantiscano alle organizzazioni umanitarie un accesso illimitato per fornire in modo sicuro ai sopravvissuti supporto e servizi salvavita tempestivi. Ora e nei giorni a venire, l'Unicef - conclude - rimarrà sul campo a lavorare con il governo e i nostri partner per raggiungere i bambini e le famiglie vulnerabili".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)