Tratta e lavoro minorile, l’arcipelago delle Seychelles sotto accusa

La denuncia del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti in un recente documento: "I bambini sono coinvolti nelle peggiori forme di lavoro minorile, compreso lo sfruttamento sessuale a scopo di lucro, a volte a causa della tratta di esseri umani"

Tratta e lavoro minorile, l’arcipelago delle Seychelles sotto accusa

L’arcipelago delle Seychelles ha problemi con il rispetto dei diritti umani. Per quanto riguarda il rispetto delle donne, tanto per cominciare. Ma anche in tema di lavoro minorile e tratta di esseri umani. A denunciarlo è un recente documento del Dipartimento di Stato statunitense dedicato proprio ai diritti umani nel Paese.

Violenza di genere. Dal documento emerge come ben il 58% delle donne abbia detto di essere stata vittima di aggressione, soprattutto dal compagno, e circa il 10% di aver subito violenza sessuale (dati 2018). Da una parte le norme per punire questi reati esistono: fino a 20 anni di prigione per stupro e abuso domestico e una nuova legge, varata nel maggio 2020, contro abusi verbali, fisici, emotivi, sessuali, economici e psicologici. Dall’altra, però, sottolinea il dipartimento Usa, “autorità e istituzioni non hanno dato la priorità ai casi di abuso domestico e la polizia è poco addestrata a gestire i casi di violenza sessuale”.

Il conto. Il costo di questa situazione è stato calcolato anche da un punto di vista economico. Stando a una ricerca del Segretariato del Commonwealth, infatti, l’arcipelago ci starebbe rimettendo circa 53 milioni di euro l’anno, più di quanto il Paese destina all’istruzione. “Il costo della violenza è sostenuto da tutti: individui, famiglie, comunità, imprese e paese nel suo insieme. Le donne che hanno subito violenza hanno pagato spese vive pari al 2,33% del Pil, con conseguente riduzione del reddito, dei risparmi e del potere di acquisto, che ha avuto un effetto a catena sull'economia in generale”, si legge nello studio.

La tratta. Lo studio accusa poi l’esecutivo locale su un altro fronte: “Il governo non ha implementato le procedure standard per l'identificazione e l’assistenza alle vittime di tratta e non dispone di rifugi adeguati o di strutture disponibili, né ha fornito risorse sufficienti per l'assistenza alle vittime". Tanto che è stato deciso di declassare l’arcipelago alla lista Tier 2 Whatch List, quella di chi ancora non ha raggiunto del tutto gli standard minimi previsti dal Trafficking Victims Protection Act.

Lavoro minorile. Il documento scatta infine una fotografia inquietante su un altro fronte. “I bambini sono coinvolti nelle peggiori forme di lavoro minorile, compreso lo sfruttamento sessuale a scopo di lucro, a volte a causa della tratta di esseri umani”. E ancora: “Molti minori delle Seychelles, prevalentemente ragazze, vengono attirati da coetanei e familiari e costretti a dedicarsi allo sfruttamento sessuale a fini commerciali in discoteche, bar, pensioni e hotel”. I clienti sono perlopiù lavoratori migranti e turisti stranieri, tra cui molti italiani.

L’articolo integrale di Irene Masala, Seychelles, un paradiso perduto tra violenza e tratta di esseri umani, può essere letto su Osservatorio Diritti.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)