Vaccino per i bambini? Per la Sipps, “non c'è nulla da temere. Il nemico è il virus”

Intervista a Di Mauro, presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale. “La comunicazione ha un ruolo fondamentale nel sollecitare le famiglie a far vaccinare i figli. Prima vacciniamo tutti, meno si producono varianti. La libertà? E' il vaccino, soprattutto per i giovani che vogliono e devono tornare a stare vicini. L'obbligo a scuola? Sarebbe atto di coraggio”

Vaccino per i bambini? Per la Sipps, “non c'è nulla da temere. Il nemico è il virus”

Vaccinare tutti gli adolescenti e presto anche i bambini: si può e si deve, secondo Giuseppe Di Mauro, presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale. Lo abbiamo contattato, nei giorni in cui tanto si parla di giovani e vaccino, soprattutto in relazione alla riapertura della scuola da un lato, e all'estensione del vaccino agli under 12 dall'altro.

Dottor Di Mauro, il dubbio è diffuso: perché vaccinare i bambini e i ragazzi, se non si ammalano gravemente e sostanzialmente non corrono grandi rischi?
Va premesso che, in effetti, la campagna vaccinale per l'età pediatrica è più complicata rispetto a quella per gli anziani e i vulnerabili: lì era chiaro a tutti che dovessero vaccinarsi, qui invece le obiezioni ci sono. Ma la risposta deve essere chiara e proprio i mezzi di comunicazione devono aiutare a dare risposta ad ogni dubbio, con tutte le migliori spiegazioni, soprattutto ai genitori e agli adolescenti: la risposta è che il nemico è il virus, mentre il vaccino è la guardia. E' più sensato aver paura del nemico o della guardia? Il primo punto è quindi che non bisogna avere paura del vaccino, che di sperimentale non ha proprio nulla, perché sintetizzato con una tecnica che si usa da oltre 20 anni. E non modifica affatto il Dna, come qualcuno erroneamente afferma. Il secondo punto è che i giovani vanno vaccinati perché sono quelli che si possono controllare di meno: vogliono la loro libertà, chiedono di tornare a incontrarsi, ad avvicinarsi, a fare tardi la sera. E hanno ragione: non abbiamo idea di quanti ragazzi hanno sofferto anche drammaticamente per le restrizioni imposte dalla pandemia. Se però vogliono tornare a stare insieme, occorre che si vaccinino: se quando stanno insieme c'è tra loro un positivo, il virus torna a camminare nelle case e nelle strade. Abbiamo l'obbligo di interrompere questa catena con la vaccinazione di massa.  

Obbligo o libertà di scelta?
La libertà non è nella scelta tra vaccinarsi o meno: la libertà è nel vaccino, perché solo la vaccinazione ci permetterà di tornare a una vita più simile a quella che avevamo prima. Anche se, da solo, il vaccino non basta, è bene dire anche questo: contemporaneamente, dobbiamo mantenere dispositivi di protezione e distanziamento, soprattutto nei luoghi chiusi.

Qual è l'atteggiamento più diffuso tra le famiglie? Fiducia, paura, resistenza?
In generale, c'è disponibilità, sia tra i genitori che tra gli adolescenti. Certo ci sono anche le resistenze, soprattutto nel ceto medio-alto acculturato, che a volte con una certa presunzione pensa di trovare risposte su internet o nei gruppi Whatsapp, che spesso diffondono cattiva informazione. Tra la correttezza scientifica e la totale fandonia (assurda per chiunque) ci sono le pericolose mezze-verità, che partendo da qualche nozione anche in sé corretta, dopo un girotondo di ragionamenti fantasiosi, arrivano a conclusioni assolutamente sbagliate. Purtroppo bisogna essere consapevoli che parlare di epidemie e vaccini richiede grande e specifica competenza: anche in ambito medico non tutti sono qualificati in questo campo. Ognuno deve fare il proprio lavoro: del resto, io non rilascio interviste sugli interventi di cardiochirurgia!  E' una cultura che deve cambiare: bisogna dare credito alle competenze.

Ma ci sono bambini o ragazzi per i quali la vaccinazione non sia consigliabile?
Sono molto pochi e hanno patologie particolari. I cronici, per esempio, hanno ancora più bisogno di essere vaccinati. Possiamo dire che la maggior parte dei bambini si possa vaccinare tranquillamente.

Anche sotto i 12 anni?
Anche sotto i 12 anni. E spero che la campagna vaccinale si estenda presto anche a loro

Pensa che sarebbe giusto rendere obbligatorio il vaccino per gli studenti?
Credo che bisognerebbe avere il coraggio che ebbe, nel 2017, la ministra Lorenzin, quando di fronte al calo delle vaccinazioni pensò di renderle obbligatorie, pena la non ammissione a scuola. Anche perché, solo quando tutti i ragazzi saranno vaccinati potremo pensare di togliere loro le mascherine in classe, pur mantenendo il distanziamento. Finché ci saranno in classe bambini e ragazzi non vaccinati, bisognerà che tutti continuino a proteggersi, per evitare che il virus riprenda a diffondersi". 

Per gli insegnanti il vaccino è di fatto obbligatorio. Dovrebbe esserlo anche per gli altri lavoratori?
Noi medici veniamo espulsi se non ci vacciniamo e credo che sia giusto. Allo stesso modo, penso che tutti coloro che lavorano a contatto col pubblico debbano obbligatoriamente essere vaccinati.

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)