Idee

Il 20 settembre 1870 si è consumato un conflitto: una breccia aperta col cannone, a pochi passi dalla Porta Pia disegnata da Michelangelo, con lacune decine di morti tra soldati italiani e zuavi pontifici. Il conflitto si è protratto per quasi cinquant’anni sul piano diplomatico, fino alla Conciliazione, l’11 febbraio 1929, quando il Trattato Lateranense ha riconosciuto la sovranità dello Stato della Città del Vaticano, che ormai non aveva nulla in comune con l’antico Stato della Chiesa. Ora, centocinquant'anni dopo, bisogna interrogarsi sul futuro, la prospettiva di questa città nella sua triplice dimensione cattolica e religiosa, italiana, universale. Una città chiamata, soprattutto in questa stagione di crisi prolungata in cui versa, direi a partire dal duemila, con il grande giubileo, a “diventare ciò che è”, ovvero un grande segno positivo

Forse don Roberto non si accorgeva del grande dono che aveva di parlare al cuore di chiunque incontrasse. Era per lui del tutto naturale, comunicava così la bellezza dell’essere prete, dell’essere in colloquio permanente con Dio, dell’essere lieto di incontrare i poveri sulle strade del centro, nelle periferie esistenziali, nei luoghi della sofferenza, della reclusione, dello sfruttamento, dello scarto. Una comunicazione totalmente altra rispetto a quella che si è mossa attorno alla sua uccisione e che spesso ha rivelato l’incapacità di comprendere e raccontare l’essenziale di una vita e di una morte. Nel cielo sopra la città lo sguardo di questo prete è sempre più una domanda e sempre più una risposta

Il Forum del terzo settore della Lombardia ricorda le difficoltà e la solitudine vissute dal sacerdote comasco ucciso da un senza tetto. “Era solo come sono soli tutti gli operatori di giustizia quando non sono sostenuti da politiche sociali adeguate”. Oggi i funerali

La scarsa qualità delle condizioni lavorative rimane il problema principale dei mercati del lavoro: “Nonostante i numerosi sforzi messi in atto, abbiamo ancora molta strada da fare, specialmente a livello nazionale. Anche laddove le norme esistono, quello che manca è l’effettività delle tutele”

La scuola è ripartita, ma alcune questioni restano ancora in sospeso, come quella degli insegnanti ad esempio. Ma anche come rassicurare i genitori che temono un eccessivo uso delle regole? Sarà possibile fare comunque una buona didattica? E la questione dei banchi? E' vero che alcune scuole non hanno le dotazioni? Carmela Palumbo, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per il Veneto risponde ad alcune questioni.

Il presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, Gigi De Palo: “Basta scuse! Su 309 miliardi di euro complessivi, tra i 209 del Recovery Fund e i 100 miliardi già stanziati per i decreti dell’emergenza Covid-19, non è credibile che oggi non si trovino 10-15 miliardi di euro necessari a far partire subito l’assegno unico e universale per ogni figlio”