8 marzo 2024. Giornata internazionale della donna

Oggi, venerdì 8 marzo, si celebra la Giornata internazionale della donna. Questa espressione, che a molti può suonare pleonastica o addirittura inutile, vuole sottolineare con forza le conquiste sociali, economiche e politiche raggiunte dalle donne, ma soprattutto quelle che sono ancora da raggiungere. Eh sì, perché nonostante molti pensino che la parità sia un fatto assodato, le discriminazioni e le violenze di cui sono state e continuano a essere oggetto le donne nel mondo imperversano nonostante decenni di battaglie femministe.

8 marzo 2024. Giornata internazionale della donna

Di strada per avere pari diritti ce n’è ancora molta da fare. Maschile e femminile non hanno la stessa dignità e neppure lo stesso peso nella società, nell’economia, nella politica e nella cultura. In Italia una donna alla settimana muore per mano di un uomo! Perché? Quali sono i motivi che spingono un soggetto maschio a maltrattare, punire, svalutare, ed eventualmente sopprimere, di solito in modo violento ed efferato, un altro essere umano, solo perché di sesso femminile?

Dall’inizio dell’anno sono già nove le vittime di femminicidio: Rosa D’Ascenzo, Maria Rus, Delia Zarniscu, Ester Palmieri, Annalisa Rizzo, Nicoletta Zomparelli, Renéè Amato, Maria Battista Ferreira, Sara Buratin. È importante ricordare i loro nomi, tutti: dietro ogni nome ci sono famiglie spezzate, dolore insopprimibile, ricordi, storie e tante domande: perché succede? Perché queste donne sono state uccise da chi diceva di amarle? Perché ferire così tante persone? Perché lasciare i figli soli? Perché strapparle ai loro genitori, fratelli e sorelle, amici? Sono domande complicate, che non hanno mai una risposta univoca e che richiedono un’attenzione specifica per ogni situazione dalla quale sorgono, ma l’attenzione, rispetto alla violenza che può esserci all’interno di una relazione, deve essere sempre mantenuta alta e ai primi segnali di allarme è necessario chiedere aiuto. Presso il Consultorio familiare del Cif-Centro italiano femminile di Padova (049-8771741 e segreteria@cifpadova.it) lavora un’équipe multidisciplinare composta da psicanalisti, psicologi, psicoterapeuti, avvocati, educatori e medici altamente specializzati nell’accompagnamento, nel sostegno e nella cura di donne che sono, o che sono state, vittime di violenza, e dei loro familiari.

Da molti anni i professionisti accompagnano queste persone nel lungo e doloroso percorso che va dal riconoscimento di essere vittima di violenza, che non c’è quasi mai, alla decisione di un’eventuale separazione o alla denuncia; passaggi delicatissimi che le espongono all’angoscia e al pericolo reale. In questi momenti è di vitale importanza che le donne non siano sole, che sentano che ci sono dei punti di riferimento solidi, una rete di protezione che può aiutarle nel doloroso percorso di emancipazione dal ruolo di vittima. A tutte le donne che stanno soffrendo, che credono che non ci sia via d’uscita e a chi vuole loro bene rivolgiamo l’appello di farsi avanti perché, per quanto possa essere complesso e doloroso, è possibile uscire dalla spirale violenta, è possibile proteggere i bambini, è possibile salvarsi.

Erika D’Incau, presidente Cif provinciale di Padova

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