Crescerà internet? Oggi è in un’età fatta più di emozioni che di ragione

Occorre giungere a un discernimento tra il ruolo delle emozioni e quello della ragione, perché l’uomo non smarrisca sé stesso online.

Crescerà internet? Oggi è in un’età fatta più di emozioni che di ragione

Internet non è più un bambino, è un adolescente in preda a sentimenti diversi che fa ancora fatica a comprendere. Sono convinto che la tecnologia maturerà e che maturerà la nostra relazione con essa: un giorno cominceremo a ragionare, non sarà più l’emozione a farci cliccare un link. E ci renderemo finalmente conto del valore della nostra partecipazione”.
Così Edward Snowden, ex tecnico della Cia e collaboratore dell’Agenzia per la sicurezza nazionale Usa, conclude un’ampia intervista rilasciata nei giorni scorsi a quattro giornalisti di diverse testate. Era in collegamento da Mosca dove vive dopo aver rivelato nel 2013 l’esistenza di una rete di sorveglianza digitale che spia una gran parte del mondo, il cosiddetto Datagate
Snowden, 37 anni, aggiunge: “Internet e i social decidono le regole. Sta a noi lottare per la libertà”.

Il suo invito è alla lotta perché prevalga la ragione sulle emozioni che continuano a garantire le fortune di almeno tre piattaforme: Facebook, YouTube, Google.
Qualcosa sta cambiando ma i segnali sono ancora pochi e deboli, non autorizzano, almeno nell’ambito della comunicazione, a prevedere in tempi brevi un rapporto di maturità della persona con la tecnologia.
“Dobbiamo lottare e fare sacrifici – insiste Snowden – il cambiamento non arriva dalle concessioni del potere, bisogna guadagnarsele impegnandosi attivamente”. Occorre far crescere la consapevolezza di avere anche nella rete un peso nelle scelte che riguardano la vita personale e quella sociale.

“Un giorno cominceremo a ragionare, dobbiamo lottare e fare sacrifici” dice Snowden. Ma da dove e con chi iniziare a ragionare, perché e quali sacrifici compiere?
Da tempo su questi temi è aperto il confronto, ci sono già i segnali- anche da parte delle nuove generazioni – di una riflessione critica che non si oppone al progresso tecnologico ma neppure lo vuole lasciare nelle mani di moderni apprendisti stregoni.
Un passo importante è quello di approfondire la conoscenza dei linguaggi, di cogliere segnali sia negativi che positivi che vengono dal mondo di Internet e dai social. Occorre poi giungere a un discernimento tra il ruolo delle emozioni e quello della ragione, perché l’uomo non smarrisca sé stesso nella navigazione on line.
“Internet è un adolescente in preda a sentimenti diversi che fa ancora fatica a comprendere”: con l’affermazione iniziale torna la domanda se all’età dell’adolescenza e delle emozioni seguirà per Internet l’età della maturità e della ragione. Una domanda per Internet, ma ancor più per l’uomo che lo abita.

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Fonte: Sir