Intelligenza artificiale. Verificare sempre ciò che è prodotto da un computer
L’intelligenza è pensare critico. È probabile che la storia annovererà l’intelligenza artificiale tra le grandi invenzioni che hanno rivoluzionato il mondo come la stampa, la macchina a vapore, l’elettricità o le trasmissioni radio. Ma l’intelligenza è pensare critico. Nessun sistema informatico, nessuna rete o big data può dirsi “intelligente” non essendo capace di pensiero critico. Un computer o una rete, un sistema di computer non possono sapere cosa stanno facendo, non potranno mai essere “intelligenti”.
Nel 1968 Pablo Picasso sentenziava: «Non servono a niente codesti computer se sono in grado di dare solo risposte (e non di far domande)?». Era l’epoca degli Ibm 360, era l’anno in cui Robert Noyce e Gordon Moore fondavano la Intel che costruiva slot di memoria ma nessuno poteva immaginare cosa sarebbe accaduto in futuro; non si poteva pensare che sarebbero esistiti i personal computer, le reti, il web e i robot; il machine learning o i big data erano sogni, erano fantascienza pura. Eppure il quesito che Picasso poneva...