Procedura di infrazione Ue, “no al taglio del Reddito di cittadinanza, sì a una misura più equa”

Dopo la presa di posizione della Commissione europea nei confronti dell’Italia, interviene l’Alleanza contro la povertà: “La procedura di infrazione è l’occasione per correggere e intervenire subito con una misura di contrasto alla povertà assoluta più forte ed efficace di quella attuale, perché nessuno deve rimanere indietro”

Procedura di infrazione Ue, “no al taglio del Reddito di cittadinanza, sì a una misura più equa”

Il reddito di cittadinanza non è in linea con il diritto Ue in materia di libera circolazione dei lavoratori, diritti dei cittadini, residenti e protezione internazionale. Lo sostiene la Commissione europea, che ieri ha aperto una procedura di infrazione contro l'Italia perché il reddito discrimina gli altri lavoratori Ue. Da ricordare, infatti, che del Reddito di cittadinanza e del nuovo assegno universale possono beneficiare solo le persone che risiedono nel paese da almeno dieci anni.

Sulla questione interviene Roberto Rossini, portavoce di Alleanza contro la povertà in Italia. Che afferma: “La procedura di infrazione da parte della commissione Europea in tema di accesso al Reddito di cittadinanza e all’Assegno unico nei confronti dell’Italia, è l’occasione per correggere e intervenire subito con una misura di contrasto alla povertà assoluta più forte ed efficace di quella attuale, perché nessuno deve rimanere indietro”.

“Alleanza contro la povertà ha denunciato i disequilibri presenti nella norma di accesso al Rdc già nel 2019. Oggi, a distanza di 4 anni - continua Rossini - il governo ha l’opportunità di eliminare questa disparità invece di ampliarla con l’eliminazione del Rdc, una scelta - conclude Rossini - che metterebbe ancor più in pericolo migliaia di persone e famiglie”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)