Diritti umani, Noury (Amnesty): buone notizie dal Sudan e Sierra Leone
A dirlo il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury, nel corso della videoconferenza di presentazione del rapporto annuale 2019-2020 della ong
In un contesto internazionale sempre più complesso sotto il profilo dei diritti umani, due buone notizie sono giunte nell'ultimo anno dall'Africa: in Sudan ad aprile del 2019 "una rivolta popolare di massa, senza interferenze esterne, ha deposto il trentennale regime di Omar al Bashir", mentre in Sierra Leone "al riaprire delle scuole dopo il lockdown provocato dalla pandemia, potranno andare a lezione anche le ragazze minorenni in gravidanza, alle quali prima era negato l'accesso all'istruzione". A dirlo il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury, nel corso della videoconferenza di presentazione del rapporto annuale 2019-2020 della ong.
Noury ha ricordato inoltre che "il governo di transizione del Sudan ha messo fuori legge le mutilazioni genitali femminili, un altro passo avanti". Il portavoce si e' anche augurato che adesso l'ex presidente Bashir "possa essere consegnato alla Corte penale internazionale dell'Aia, dove da dieci anni lo aspettano con le accuse di crimini contro l'umanita', di guerra e genocidio per quanto successo in Darfur".
In Sierra Leone, invece, ha detto Noury, "le ragazze minorenni in gravidanza non potevano andare a scuola, perché considerate dalle autorità 'di cattivo esempio', una cosa grave in un Paese dove ci sono alti tassi di gravidanza precoci e violenze sessuali ai danni di minori".
Amnesty international, ha ricordato il portavoce, ha promosso insieme ad associazione locali e regionali un ricorso alla Corte giustizia della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas/Cedeao), che lo hanno accolto: "Il governo di Freetown ha recepito la nuova indicazione e annullato il provvedimento - ha specificato Noury - e ora le ragazze minorenni potranno andare a scuola". (DIRE)