Emergenza meteo in Veneto: scuole chiuse e occhi puntati sugli argini

Allerta rossa fino alle ore 24.00 di domani su quasi tutto il Veneto per l’ondata di maltempo che sta colpendo l’intera Regione. Previste piene importanti a Vicenza nella serata di lunedì e martedì a Padova. Scuole chiuse in Provincia di Padova e di Vicenza. 

Emergenza meteo in Veneto: scuole chiuse e occhi puntati sugli argini

E’ allerta rossa fino alle ore 24.00 di martedì prossimo su quasi tutto il Veneto per l’ondata di maltempo che sta colpendo l’intera regione.

L’Unità di Crisi attivata dal presidente della Regione Luca Zaia, e coordinata dall’Assessore alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin, ha valutato ora per ora i modelli previsionali elaborati dagli esperti di Arpav e, in conseguenza delle considerazioni emerse, il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile ha decretato allerta rossa sull’intero territorio delle province di Belluno, Treviso, Venezia, Padova e Vicenza, e allerta arancione (un grado più bassa) a Verona e Rovigo.

Questo è il dettaglio per tipologia di rischio e per bacini idrografici relativo alla giornata di oggi, Lunedì 29 ottobre 2018

ELEVATA CRITICITA' PER RISCHIO IDRAULICO / ALLERTA ROSSA:

Bacini Piave pedemontano, Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone, Basso Brenta-Bacchiglione e Fratta Gorzone, Alto Piave, Livenza, Lemene e Tagliamento, Basso Piave, Sile e Bacino scolante in laguna

ELEVATA CRITICITA' PER RISCHIO IDROGEOLOGICO / ALLERTA ROSSA:

Bacini: Piave pedemontano, Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone, Alto Piave

MODERATA CRITICITA' PER RISCHIO IDRAULICO / ALLERTA ARANCIONE:

Bacini: Adige-Garda e monti Lessini, Po, Fissero-Tartaro-Canalbianco e Basso Adige

MODERATA CRITICITA' PER RISCHIO IDROGEOLOGICO / ALLERTA ARANCIONE:

Bacini: Adige-Garda e monti Lessini, Basso Brenta-Bacchiglione e Fratta Gorzone, Po, Fissero-Tartaro-Canalbianco e Basso Adige, Livenza, Lemene e Tagliamento

ORDINARIA CRITICITA' PER RISCHIO IDROGEOLOGICO / ALLERTA GIALLA:

Bacini: Basso Piave, Sile e Bacino scolante in laguna.

Zaia chiede a Conte la mobilitazione del Servizio Nazionale di Protezione Civile

Alle ore 17,30 di ieri il Presidente della Giunta Regionale del Veneto, Luca Zaia, ha firmato la richiesta di mobilitazione del Servizio Nazionale della Protezione Civile, "in considerazione delle previsioni elaborate dai modelli meteorologici ed idraulici che ipotizzano scenari riferibili agli eventi di piena del 1966", preso altresì atto "di aver attivato tutte le forze in campo disponibili".

Considerata "l'eccezionalità della situazione, per la quale possono manifestarsi eventi con intensità tale da compromettere la vita, l'interità fisica o beni di primaria importanza", il Presidente della Regione chiede al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e al Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, di attivare la prevista procedura di mobilitazione nazionale.

L'emergenza potrà essere il banco di prova per i nuovi bacini di laminazione realizzati dopo l'alluvione del 2010, vasi di contenimento di piene eccezionali che potrebbero fare la differenza, in caso di loro attivazione, tra una piena sostenuta e un potenziale disastro.

A differenza del 2010, dove ad essere interessata fu soprattutto l'asta del Bacchiglione, le previsioni metereologiche accendono i riflettori soprattutto sull'Adige e il Brenta. Sarà sostenuta anche la piena del Bacchiglione, ma secondo i modelli matematici di previsione messi in campo dalla Regione si starà sopra ai 5 metri, ma al di sotto della terza soglia di allarme di 5.40. Nel 2010 la piena che provocò l'alluvione arrivò a 6.18 metri.

I laghi di montagna potranno essere invasati

I laghi di montagna utilizzati per la laminazione delle piene erano stati già predisposti nelle settimane scorse al livello minimo per fare fronte a possibili eventi meteo estremi.

In questo momento, quindi, i laghi di Santa Croce, Centro Cadore, Mis e Corlo sono pronti ad essere invasati qualora fosse necessario fare fonte a piene eccezionali.

16 mila i volontari di Protezione Civile potenzialmente mobilitabili

Sono quasi 16 mila i volontari potenzialmente mobilitabili dalla Protezione civile regionale che, con l'Unità di crisi istituita sabato dal Presidente Zaia e coordinata dall'Assessore all'Ambiente, Gianpaolo Bottacin, sta affrontando l'emergenza maltempo sul Veneto.

Al momento, nel solo bellunese, sono attivi oltre 250 volontari mentre sono stati messi in preallerta gruppi di tutto il Veneto, in modo particolare le unità formate per fronteggiare il rischio idrogelogico.

Si tratta di gruppi particolarmente attrezzati con macchine movimento terra, imbarcazioni, gruppi elettrogeni e idrovore.

Allertate anche tutte le unità subacquee.

Sospese caccia e pesca

Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha firmato ieri un decreto con il quale, e per tutta la settimana, viene vietata la caccia e la pesca sportiva su fiumi e laghi, in relazione all’ondata di maltempo che ha iniziato a interessare il territorio.

La Polizia Provinciale e le Guardie Venatorie eserciteranno la massima sorveglianza per evitare violazioni della disposizione.

L’Assessorato all’Agricoltura sta contestualmente informando le Associazioni venatorie.

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