Este, premiato il Centro di ascolto Caritas vicariale
Impegno nel sociale ai tempi del Covid: il Centro di ascolto Caritas del vicariato di Este ha ricevuto il Premio Magnifica Comunità 2020. Ha garantito supporto telefonico e aiuto concreto a più di 50 famiglie anche in pieno lockdown
Volontari preziosi, che lavorano in silenzio e che nonostante il distanziamento imposto dal Covid sono riusciti a farsi prossimi alle famiglie bisognose. Proprio a fronte di questo impegno nel sociale il Centro di ascolto Caritas del vicariato di Este è stato insignito del Premo Magnifica Comunità 2020, destinato a chi contribuisce alla crescita della città.
«Grazie a un percorso strutturato e a un lavoro in rete con le parrocchie e con i servizi sociali, il Centro di ascolto vicariale delle povertà e delle risorse offre un aiuto concreto, garantendo un costante sostegno alle persone in difficoltà» si legge nelle motivazioni del premio. Scorrendo la pergamena viene messo in luce il fatto che nei mesi di lockdown il centro, in cui operano 15 volontari, non ha mai interrotto la sua attività. Anche se lo sportello di via Pilastro è rimasto chiuso per tre mesi (da febbraio a maggio), i volontari hanno assicurato comunque sostegno telefonico e aiuto a distanza alle oltre 50 famiglie seguite. Come? Pagando le bollette o l’affitto e facendo da ponte per gli altri servizi presenti nel territorio, compresa la consegna dei pacchi spesa attivata dal Comune. «Abbiamo fatto anche un trasloco in emergenza, trovando una sistemazione a una mamma con tre figli che aveva rapporti molto tesi con gli altri condòmini della palazzina» racconta la coordinatrice Giuseppina Corbini.
Il centro è vocato all’ascolto: «La gente ci racconta difficoltà di vario tipo: economiche, lavorative, ma anche psicologiche e familiari. E noi ci attiviamo di conseguenza». La sera della premiazione, che si è svolta il 23 settembre (giorno in cui Este festeggia la sua patrona santa Tecla) al Teatro Farinelli, l’emozione era palpabile. «Il premio è stato molto gradito perché significa che la comunità civile riconosce il valore di quello che facciamo» afferma la coordinatrice. Anche se il riconoscimento più bello, per lei come per gli altri colleghi volontari, resta la gratitudine delle persone a cui hanno teso la mano. «Sentirsi dire “grazie perché ci fate sentire meno soli” ci riempie il cuore e ci dà la forza di non arrenderci, nemmeno di fronte a situazioni difficili da risolvere». «La carità deve essere al centro della vita di ogni parrocchia, soprattutto in questi tempi difficili» aggiunge don Tommaso Beltramelli, parroco moderatore dell’up di Baone e referente del Centro di ascolto Caritas vicariale.
Riaperto da giugno
Attivo dal 2014, il Centro di ascolto vicariale delle povertà e delle risorse aiuta in media 50-60 famiglie per un totale di circa 200 ascolti all’anno. Durante il lockdown le richieste di aiuto non provenivano soltanto dagli anziani, dalle persone sole e dalle famiglie numerose, ma anche da chi, lavorando in nero magari come donna delle pulizie nelle case altrui, non poteva motivare lo spostamento. «È aumentato il numero di italiani che si rivolgono a noi – afferma la coordinatrice Giuseppina Corbini – Alcuni lo fanno con imbarazzo, altri provano addirittura vergogna».
C’è anche chi, superato il momento di difficoltà, torna per dare una mano, come un papà con quattro figli che adesso mette a disposizione il suo furgone. A giugno lo sportello ha riaperto i battenti tornando ad accogliere circa 25 persone al mese, diluite in quattro giornate di ascolto per evitare assembramenti.