Fratte. Una chiesa più bella attende il centenario

Sono terminati i restauri al tetto e agli esterni della chiesa di San Giacomo, che nel 2025 compirà un secolo, per l’anniversario la parrocchia auspica di poter mettere mano agli interni

Fratte. Una chiesa più bella attende il centenario

Si avvicina il centenario e si è fatta più bella: la chiesa di San Giacomo apostolo a Fratte di Santa Giustina in Colle negli ultimi due anni si è vestita a nuovo grazie al restauro degli esterni. Un impegno non da poco per la parrocchia, che nel recente passato si è già sobbarcata oneri importanti quali la realizzazione di una nuova scuola dell’infanzia (2012-14), di un nuovo centro parrocchiale ricavato nell’ex asilo (2017-18) e del restauro del campanile che ha richiesto la realizzazione di un nuovo castello e impianto campane (2019-20). «L’obiettivo prefissato nel 2021 era il restauro del tetto della chiesa, finanziato con fondi Cei, unitamente a un restauro parziale delle facciate fronte strada. Siamo andati ben oltre», racconta il parroco, don Domenico Zaggia, che spiega come il rifacimento del tetto fosse ormai urgente. La parrocchia inoltre ha approfittato dell’opportunità di beneficiare del Bonus facciate statale, che ha così permesso di estendere i lavori già previsti anche alle facciate rimanenti dell’edificio religioso, del campanile e della canonica. Il Bonus facciate si è aggiunto al contributo Cei (fondi 8 per mille) per la conservazione dei beni storico-architettonici di 155 mila euro, cui si sono sommati altri 100 mila euro della Fondazione Cariparo, entrambi ottenuti per interessamento della curia diocesana. Non va dimenticato poi il contributo delle famiglie della parrocchia, che ha permesso di sostenere l’importo mancante nonché di restaurare il tetto della canonica e di dotare la chiesa di un impianto antipiccione. Per descrivere il risultato dei recenti lavori il parroco non ha che una parola, bellezza. «L’effetto è sotto gli occhi di tutti. Che bello attraversare il centro di Fratte e riempirci gli occhi della luminosità riflessa da questi edifici vestiti a nuovo», rileva don Zaggia, e invita ora a goderne ma anche ad amarli, custodirli e valorizzarli. Il ringraziamento si estende anche alla ditta Edilrestauri di Brendola, che ha eseguito i lavori, all’architetto Fernando Dotti che ha steso il progetto e diretto i lavori e al geometra Maurizio Ponzin, responsabile per la sicurezza. « Adesso guardiamo avanti – conclude don Zaggia – per affrontare altri interventi necessari, primo fra tutti il rifacimento del tetto del centro parrocchiale che si trova anch’esso in condizioni precarie. Sarebbe bello poi, in occasione del centenario, che cadrà nell’anno giubilare 2025, completare i lavori della chiesa con il restauro degli interni».

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