In memoria di Ugo Lessio, storico Presidente della FISM provinciale di Padova e del Veneto. Il cordoglio della Chiesa padovana

Nella tarda serata di venerdì, ha concluso il suo cammino terreno Ugo Lessio, storico Presidente della FISM provinciale di Padova e del Veneto, nonché per lunghi anni delegato della Fism nazionale.

In memoria di Ugo Lessio, storico Presidente della FISM provinciale di Padova e del Veneto. Il cordoglio della Chiesa padovana

Da sempre impegnato a più livelli nella ricerca del bene comune, aveva profuso il suo impegno più convinto e duraturo proprio al servizio delle scuole dell’infanzia, all’interno della FISM che aveva visto nascere a Padova cinquant’anni fa, per opera di Don Guerrino Bernardi di cui aveva raccolto il testimone. La sua persona, carica di grandi doti umane e intellettuali, aveva così finito quasi per confondersi con le scuole paritarie, tant’è che in più occasioni, la presenza pubblica di Ugo veniva salutata come la presenza delle scuole cattoliche. Nei suoi lunghi anni di presidenza, ha percorso in lungo e in largo il vasto territorio della diocesi di Padova, visitando costantemente le varie scuole, rimanendo accanto ai parroci legali rappresentanti e ai comitati di gestione, cercando di motivare loro e le comunità a
proseguire un servizio certamente impegnativo e gravoso ma estremamente prezioso. Abile tessitore di relazioni, ha saputo, anche a livello regionale e nazionale, promuovere un vero movimento di pensiero in diversi settori della vita pubblica intorno al tema della parità scolastica, facendo sentire la sua voce sempre mite ma altrettanto forte, quando al pensiero e alle parole non conseguivano i fatti. Anche nei momenti in cui la delusione lo colpiva, sapeva sempre cogliere nuovi spunti per riprendere il lavoro, infondendo fiducia e rinnovato slancio anche in quanti collaboravano con lui. Tra questi includo anche me che con lui tanto ho condiviso specialmente nei sette anni di servizio come Direttore dell’Ufficio di pastorale dell’educazione e della scuola: in verità con Ugo ci siamo conosciuti ancora nel 2009 ad un Convegno promosso da FISM proprio sui temi della parità scolastica. In quell’occasione, io giovane diacono, rimasi colpito dalla passione e dalla grinta con cui quell’uomo minuto con gli occhi vispi, parlava dell’importanza della scuola e della scuola cattolica in particolare, declinando i principi fondamentali della dottrina sociale della Chiesa: la centralità della persona, il bene comune, la solidarietà e la sussidiarietà: Ugo è stato uno dei compagni fedeli in questi anni, capace di rimanere un passo indietro ma con lo sguardo rivolto in avanti, sempre disponibile per un consiglio o una parola di incoraggiamento, ma anche vero nel giudizio critico, fedele fino in fondo alle sue responsabilità. Nel suo bagaglio umano un posto speciale ha avuto la fede, fede in un Dio che sentiva amico e provvidente e al quale si è unito ancor più in questi ultimi anni di sofferenza, a causa della malattia che improvvisamente lo ha colpito. Accanto alla fede, il valore profondo dell’amicizia, alla quale faceva costantemente riferimento nelle telefonate e nei messaggi, per lui preziosa come il pane quotidiano. Quando si viaggiava insieme, soprattutto alla sera, per raggiungere qualche scuola, non mancava mai il pensiero per sua moglie e i suoi due figli: si rammaricava di poter dedicare loro troppo poco tempo ma diceva: «per fortuna mi capiscono, sono fatto così e portano pazienza». Alla sua famiglia va il nostro pensiero in questo momento: a loro siamo vicini con la nostra testimonianza di bene per Ugo e la nostra preghiera. Così esprimiamo la nostra vicinanza anche alla famiglia allargata della FISM e a tutte le scuole ad essa associate: a coloro ai quali Ugo ha passato il testimone, l’impegno di onorarne la memoria continuando a lavorare con assiduità per il bene delle nostre scuole. Il vescovo Claudio, unitamente a quanti in Diocesi hanno potuto apprezzare l’impegno e la competenza di Ugo e godere della sua collaborazione, assicura il suo ricordo nella preghiera di ringraziamento e di suffragio: lo scorso 7 novembre nella solennità di San Prosdocimo, il Vescovo aveva iscritto Ugo nell’Albo dei “Servitori fedeli”. In quell’occasione, con l’ironia che mai gli è mancata, mi scriveva: «Volevo ringraziarvi per la “serata” straordinaria a Santa Giustina: sono commosso ed emozionato. Adesso me manca... el monumento!» Il monumento - cioè il segno della memoria - più bello per te, caro Ugo, è il nostro ricordo grato e il condividere con te la “gioia del tuo Signore”, quella gioia promessa da Gesù ai suoi servi buoni e fedeli.

don Lorenzo Celi
vicario episcopale per i beni della Chiesa e direttore dell'Ufficio diocesano per l'educazione e la scuola

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