Istituto Barbarigo 1919-2019. Ecco il volume del centenario

Sarà presentato mercoledì 17 ottobre alle 18 al Pedrocchi Istituto Barbarigo 1919-2019, il volume che raccoglie storie, immagini e percorsi della scuola paritaria diocesana, curato dal rettore don Cesare Contarini. Rivivono così l'epoca fascista, la contestazione del '68, l'arrivo delle giovani nel 1971, ma anche i tanti progetti che ora guardano al futuro.

Istituto Barbarigo 1919-2019. Ecco il volume del centenario

Un libro per raccontare il presente e il futuro di una scuola, partendo dalla conoscenza del suo passato e dall’ascolto delle voci di coloro che la abitano oggi. Viene presentato mercoledì 17 ottobre, alle 18 in sala Rossini del caffè Pedrocchi a Padova, Istituto Barbarigo 1919-2019, il libro per il centenario della scuola paritaria diocesana curato dal rettore don Cesare Contarini.

Un volume sulla “scuola del vescovo” pieno di notizie, curiosità e immagini: alcune d’epoca provenienti dagli archivi del Barbarigo, altre frutto dell’obiettivo del fotografo Michele Simionato. Ma soprattutto un libro di storie piccole e grandi, che a volte arrivano anche a lambire la Storia con la “S” maiuscola. Il Barbarigo, da un secolo punto di riferimento culturale ed educativo a Padova, ebbe ad esempio un ruolo non secondario nella resistenza cittadina al nazi-fascismo: qui funzionava la stamperia clandestina organizzata da don Giovanni Nervo, futuro fondatore di Caritas italiana, e sempre nelle vicinanze dell’istituto il 7 gennaio 1945 veniva trucidato dalla famigerata banda Carità Otello Pighin, medaglia d’oro al valor militare. Tra i docenti e allievi del Barbarigo che parteciparono alla lotta per la Liberazione ci furono anche i due studenti diciottenni Guido Puchetti e Benedetto De Besi, membri della brigata “L. Pierobon”, uccisi a Piacenza d’Adige il 6 settembre 1944 durante un rastrellamento.

Subito dopo la fine della guerra il Barbarigo accoglie sfollati e rifugiati, mentre gli anni della ricostruzione segnano anche un periodo di forte crescita per l’istituto, durante i vent’anni del rettorato di mons. Antonio Zannoni: fino alla fine degli anni Sessanta, quando anche su Padova iniziano a spirare i venti della contestazione, che presto si tingeranno di violenza di ogni colore. È in quel periodo che l’istituto diventa alleato prezioso per tante famiglie che vogliono sottrarre i figli alle influenze nefaste di ideologie dirompenti: e non poche volte le vetrate della facciata di Palazzo Genova saranno infrante dalla prepotenza dei contestatori.

Ma la vita al Barbarigo va avanti: a partire dal 1971 vengono ammesse nell’istituto anche le ragazze, con una scelta che si dimostra subito pedagogicamente opportuna e corrispondente sia alle esigenze delle famiglie, sia al desiderio delle giovani di trovare in una scuola cattolica indirizzi che non fossero le magistrali e il liceo linguistico. Con l’anno scolastico 1975-76 apre anche l’istituto tecnico per geometri: sono gli anni in cui frequentano via Rogati oltre 1.300 ragazzi, molti dei quali si faranno strada nel mondo del lavoro e nella società civile. Oppure attraverso vie meno battute ma certo non meno importanti: sono diversi infatti gli allievi che entrano in seminario e poi magari partono in missione; tra questi anche Ezechiele Ramin, in seguito comboniano e martire in Brasile nel 1985, per il quale procede l’iter della causa di beatificazione.

Il libro ripercorre le tappe essenziali della storia della scuola e racconta quelli che sono, oggi, i suoi punti di forza, le sue attività, i tanti progetti che guardano al futuro. Muovendosi tra presente e passato, le diverse testimonianze sottolineano il forte legame della scuola con la sua tradizione e con l’impostazione valoriale impressa dai fondatori; ma allo stesso tempo si allarga lo sguardo ai docenti e agli studenti di oggi, protagonisti dell’avventura che la scuola vive ogni giorno, e a quelli di domani, che accompagneranno la scuola nel suo secondo secolo di attività.

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