Padre Enzo Rizzo. Continua il sostegno ai “suoi” piccoli

A Tribano una messa per ricordarlo insieme agli altri compaesani missionari

Padre Enzo Rizzo. Continua il sostegno ai “suoi” piccoli

Questa domenica a Tribano si rinnova, nella messa delle 10, il ricordo di padre Enzo Rizzo e degli altri compaesani missionari.

Nel 1983, a 31 anni, padre Enzo partì per il Brasile come volontario Mlal, svolgendo la sua attività tra i lavoratori della terra e i tagliatori della canna da zucchero. Per questo suo impegno dovette stare nascosto perché minacciato di morte. Il 17 gennaio 1993, nella Cattedrale di Palmares, fu ordinato sacerdote. Nella omelia testimoniò la sua vocazione: «Fu andando nei luoghi di lavoro, vedendo l’umiliazione, le sofferenze, l’espropriazione, il furto nei confronti di lavoratori... che è nato in me il desiderio di abbracciare il Cristo crocifisso in ciascuno di loro».

Nel 1994 fu inviato a Tamandarè, la cui comunità cristiana era abbandonata da circa vent’anni. Qui fondò il “progetto Tamandarè” per dare dignità e speranza alla gente e ai bambini della periferia e della favela. A quella comunità donò tutto se stesso fino alla morte, avvenuta il 27 gennaio 2000 a 47 anni.

Nell’ultima messa chiese: «Non dimenticate i miei bambini». Da quella preghiera nacque un cammino tutt’oggi ancora vivo. Nel nuovo Centro solidarietà padre Enzo di Tamandarè, grazie alla generosità di una rete di sostenitori italiani, coordinati dall’associazione Gisal, e di benefattori brasiliani, circa 450 bambini e ragazzi dai 2 ai 16 anni sono assisti, educati e formati alla vita. Per informazioni sul progetto: Gianni Migliorini 049-5384351.

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