Pane dei poveri. L’associazione universale aiuta anche l’India

Due i fronti sui quali l’Associazione universale di sant’Antonio sta spezzando il tradizionale “pane dei poveri”, l’opera nata per volontà di don Antonio Locatelli, fondatore dell’associazione, più di 130 anni fa, nel 1887.

Pane dei poveri. L’associazione universale aiuta anche l’India

Se da una parte continua la quotidiana distribuzione del pane nella sede di via Saccardo 2 a Padova a famiglie, donne, uomini, giovani e meno giovani, italiani o stranieri in situazione di fragilità, dall’altra lo sguardo va oltre i confini italiani e giunge in India. «Qui – specifica don Livio Tonello, presidente dell’associazione – a Selvapuram, nella regione del Tamil Nadu, nel Sudovest del Paese, è stato avviato un progetto per la costruzione di una casa che accoglierà 60 anziani soli e non autosufficienti in collaborazione con l’associazione locale Wep, Welfare and education for the poor. In questo periodo la situazione è drammatica e chi ne risente di più sono le persone più povere».

Solo nel Tamil Nadu infatti si contano quasi 35.500 casi positivi, 420 morti ogni 24 ore, le persone aspettano in un’ambulanza di emergenza dalle quattro alle sei ore per essere ricoverate. La seconda ondata della pandemia è più grave e si sta diffondendo più rapidamente della prima e le famiglie vulnerabili stanno soffrendo molto, ma anche i giovani ne risentono.

C’è carenza di ossigeno, ventilatori, letti, medicinali, personale medico, autisti e persone per cremare o seppellire i morti. «Dall’India arriva un sofferente grido di aiuto – continua don Tonello – che non possiamo ignorare. Hanno bisogno del supporto di tutti per necessità di base, chiedono un sostegno per aiutare le persone povere a combattere il Covid19 che va ad aggravare situazioni già precarie. Accanto a questo progetto però non possiamo dimenticare l’origine della nostra associazione, il pane del poveri, opera che non si è mai interrotta, nemmeno in tempo di guerra».

Ogni giorno i volontari, insieme alle suore elisabettine, distribuiscono circa quaranta chili di pane fresco, inoltre ne viene donato anche alle Cucine economiche popolari in un quantitativo di oltre trenta chili. «Fra gli intenti dell’associazione – conclude don Tonello – c’è quello di estendere la rete di aiuti con la distribuzione di buoni spesa per famiglie numerose a basso reddito e buoni pasto, affinché possiamo continuare a essere un segno di speranza in forme nuove e rispondenti alle necessità attuali. In questo periodo di pandemia abbiamo distribuito anche mascherine igieniche, frutta fresca, alle volte anche pacchi di pasta. Il pane o le mascherine non risolvono certo i problemi di queste persone, ma sono pur sempre gesti di attenzione, segnale che qualcuno pensa a loro. Stiamo anche elaborando alcuni progetti, in collaborazione con i comuni relativamente alle mense scolastiche per aiutare le famiglie più bisognose e abbiamo dei contatti con Lampedusa per portare il nostro aiuto anche lì». Per sostenere i progetti santodeimiracoli.org

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