Papa Francesco: alla Curia Romana, “non siamo più in un regime di cristianità”. “Non siamo più gli unici che producono cultura”

“Non siamo nella cristianità, non più! Oggi non siamo più gli unici che producono cultura, né i primi, né i più ascoltati”.

Papa Francesco: alla Curia Romana, “non siamo più in un regime di cristianità”. “Non siamo più gli unici che producono cultura”

Lo ha detto il Papa, annunciando nel discorso alla Curia per gli auguri di Natale “cambiamenti” e “mutate attenzione”, all’interno del processo di riforma, in particolare su alcuni dicasteri della Curia Romana che hanno a che fare con il tema dell’evangelizzazione – “cioè l’atteggiamento missionario”- al centro del documento di riforma della Curia, “Preadicate evangelium”, che sta per essere pubblicato: la Congregazione per la Dottrina della Fede, la Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli; ma penso anche al Dicastero della Comunicazione e al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.

Quando queste prime due Congregazioni citate furono istituite, si era in un’epoca nella quale era più semplice distinguere tra due versanti abbastanza definiti”, ha fatto notare Francesco: “Un mondo cristiano da una parte e un mondo ancora da evangelizzare dall’altra. Adesso questa situazione non esiste più”.

“Le popolazioni che non hanno ancora ricevuto l’annuncio del Vangelo non vivono affatto soltanto nei Continenti non occidentali, ma dimorano dappertutto, specialmente nelle enormi concentrazioni urbane che richiedono esse stesse una specifica pastorale”, l’analisi del Papa, secondo il quale “nelle grandi città abbiamo bisogno di altre ‘mappe’, di altri paradigmi, che ci aiutino a riposizionare i nostri modi di pensare e i nostri atteggiamenti”.

Abbiamo bisogno di un cambiamento di mentalità pastorale, che non vuol dire passare a una pastorale relativistica”, la proposta del Santo Padre, che ha spiegato: “Non siamo più in un regime di cristianità perché la fede – specialmente in Europa, ma pure in gran parte dell’Occidente – non costituisce più un presupposto ovvio del vivere comune, anzi spesso viene perfino negata, derisa, emarginata e ridicolizzata”.

Per questo fu istituito nel 2010 il Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, per “promuovere una rinnovata evangelizzazione nei Paesi dove è già risuonato il primo annuncio della fede e sono presenti Chiese di antica fondazione, ma che stanno vivendo una progressiva secolarizzazione della società e una sorta di ‘eclissi del senso di Dio’, che costituiscono una sfida a trovare mezzi adeguati per riproporre la perenne verità del Vangelo di Cristo”.

“Molte volte – ha aggiunto il Papa a braccio – ho parlato con voi di 5 Paesi che hanno riempito il mondo di missionari – e vi ho detto quali sono – e altre che non hanno risorse per andare avanti”.

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Fonte: Sir