Responsabili e fiduciosi. Una riflessione a partire dai dati Istat contenuti nel report "Reazione dei cittadini al lockdown"

Un quadro interessante che illustra come è stato percepito lo stato di emergenza eccezionale: famiglia, sistema sanitario e Protezione civile sono state le tre risorse più importanti per i cittadini.

Responsabili e fiduciosi. Una riflessione a partire dai dati Istat contenuti nel report "Reazione dei cittadini al lockdown"

Un forte senso di responsabilità ha attraversato il Paese durante il periodo di lockdown. Il comportamento di ogni cittadino ha contribuito a portare la situazione di emergenza sanitaria sottocontrollo. Abbiamo imparato che gli italiani sanno rispettare le regole, apprezzano il clima familiare ed esprimono una forte fiducia nei medici, negli infermieri e nella Protezioni civile.
Un report dell’Istat, intitolato “Reazioni dei cittadini al Lockdown”, rileva i comportamenti e le opinioni dei cittadini durante il periodo di isolamento. Ne emerge un quadro interessante che illustra come è stato percepito lo stato di emergenza eccezionale.

L’89,5% degli italiani sostiene che le indicazioni sui comportamenti sono state chiare e per il 91,2% le regole imposte erano utili, di conseguenza sono state rispettate. In un giorno medio della settimana il 72% della popolazione maggiorenne non è uscita. La regola è stata rispettata soprattutto dai giovani (18-24 anni), tra i quali è rimasto a casa l’80,4%, quota superata (89,9%) solo dagli over 75. Il rispetto delle indicazioni si evidenzia anche nelle motivazioni che hanno giustiifcato l’uscita: fare la spesa per il 43% delle persone uscite, andare a lavoro (33,5%), portare fuori il cane (19%). Quasi il 90% ha utilizzato le mascherine e oltre il 90% ha rispettato il mantenimento della distanza di un metro tra le persone.

La famiglia, il sistema sanitario e la Protezione civile sono state le tre risorse più importanti per i cittadini. Durante la “Fase 1” tre italiani su quattro hanno espresso un giudizio positivo sul clima familiare, nei giorni di confinamento: le parole scelte per descrivere il contesto casalingo sono state: “buono”, “sereno”, “amorevole”, “tranquillo”. Medici, infermieri e personale della Protezione civile raggiungono alti livelli di fiducia: in una scala tra 0 e 10 i punteggi superiori a 8 raccolgono insieme rispettivamente l’86,5%, l’86,4% e l’80,3%.
Infine tra le risposte si è riscontrato un forte livello di fiducia nel futuro: l’89,8% delle persone ha affermato che ci sarebbe voluto tempo, ma la crisi sarebbe stata superata.
Così tra responsabilità e fiducia i cittadini hanno reagito alla Fase 1 dell’emergenza. Sono atteggiamenti essenziali per guardare al futuro e alle sfide che si aprono nei prossimi mesi. Bisogna riavviare i motori ma le decisioni che prenderemo e i passi che muoveremo potranno indicare una direzione che non è scritta a priori.

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Fonte: Sir