03/03/2021
In tempo di Covid, l’Italia è stata uno dei primi Paesi a realizzare una didattica a distanza (Dad) su larga scala. La rete è diventata il modo primario per molti bambini e ragazzi di interagire con la scuola, con i compagni e gli amici. Tuttavia circa tre milioni di studenti sono rimasti esclusi, non avendo potuto usufruire della Dad per mancanza di connessione Internet o per mancanza di strumenti (smartphone o computer) adeguati. Anche tra gli studenti e le famiglie che usavano Internet si sono verificate molte disparità. È quanto emerso da un sondaggio condotto dal centro di ricerca Unicef Innocenti in collaborazione con l’Università Cattolica, su 1028 studenti italiani tra i 10 e i 18 anni, distribuiti sull’intero territorio nazionale. “Il Ponte” ha intervistato la co-autrice del sondaggio, Giovanna Mascheroni, docente di Sociologia dei media all’Università Cattolica di Milano