Striscia di Gaza: p. Romanelli (parroco), “in unione con il Pontefice abbiamo affidato tutti alla misericordia di Dio”
“Abbiamo seguito il collegamento con Papa Francesco e pregato con lui il Regina Caeli. Abbiamo anche tradotto in arabo e poi diffuso le parole del Pontefice. Al termine del collegamento abbiamo dato la benedizione a tutta la parrocchia con l’immagine della Nostra Signora di Luján che lo stesso Papa Francesco ci fece arrivare in dono durante la guerra del 2014”.
Nota con in nome in codice di “Margine di protezione”, la campagna militare fu iniziata l’8 luglio 2014 (fino al 26 agosto 2014) dalle Forze di Difesa Israeliane contro i palestinesi di Hamas e altri gruppi nella Striscia di Gaza. Così padre Gabriel Romanelli, parroco della parrocchia della Sacra Famiglia, l’unica cattolica della Striscia di Gaza, racconta al Sir come nella comunità hanno accolto le parole di Papa Francesco oggi al Regina Caeli. “Abbiamo suonato le campane con la melodia della Madonna di Fatima affidando tutti alla misericordia di Dio e pregato per la pace e il dialogo” aggiunge padre Romanelli.
“Seguo con grandissima preoccupazione quello che sta avvenendo in Terra Santa. In questi giorni, violenti scontri armati tra la Striscia di Gaza e Israele hanno preso il sopravvento, e rischiano di degenerare in una spirale di morte e distruzione. Numerose persone sono rimaste ferite, e tanti innocenti sono morti. Tra di loro ci sono anche i bambini, e questo è terribile e inaccettabile. La loro morte è segno che non si vuole costruire il futuro, ma lo si vuole distruggere”. Sono state le parole del Papa dopo la recita del Regina Caeli. Il Pontefice ha rivolto un “appello alla calma e, a chi ne ha responsabilità, di far cessare il frastuono delle armi e di percorrere le vie della pace, anche con l’aiuto della Comunità Internazionale invocato”. Le campane hanno rintoccato non solo a Gaza ma anche nelle parrocchie in Israele e in Palestina. I frati della Custodia hanno suonato le campane della basilica del Santo Sepolcro.
Si aggiorna nel frattempo il bilancio dei morti. L’Ufficio Unicef in Palestina comunica che a Gaza sono stati uccisi altri 8 bambini uccisi. Ci si aspetta che questo numero aumenti ulteriormente man mano che gli edifici demoliti vengono perlustrati. Almeno nove bambini sono ancora dispersi. Due i bambini uccisi in Israele dall’inizio dell’escalation”. Secondo il ministero della Salute di Gaza, dopo gli attacchi notturni, i morti palestinesi sono saliti a 181, dei quali 52 sono minorenni e 31 donne. I feriti sono 1.225 feriti.