Ucraina, la reazione della società civile: appelli e petizioni. Già raccolte oltre 800 mila firme

Questa settimana, due petizioni internazionali lanciate su Change.org per opporsi alla guerra: la prima è stata lanciata in Russia dall’attivista per i diritti umani Lev Aleksandrovich Ponomaryov e in poco più di 24 ore ha raccolto l’adesione di quasi 500 mila cittadini. La seconda petizione più firmata, con 340 mila firme da Italia, Germania, Francia, Turchia e Spagna e Indonesia, è stata invece lanciata dalla “Tavola della Pace”

Ucraina, la reazione della società civile: appelli e petizioni. Già raccolte oltre 800 mila firme

La reazione della società civile alla guerra in Ucraina non ha tardato ad arrivare: questa settimana, due petizioni internazionali lanciate su Change.org per opporsi alla guerra hanno raccolto complessivamente oltre 800 mila firme.

L’appello più firmato  è stato lanciato in Russia dal celebre attivista per i diritti umani Lev Aleksandrovich Ponomaryov; la petizione , che in poco più di 24 ore ha raccolto l’adesione di quasi 500 mila cittadini russi, chiede il cessate il fuoco immediato e di ritirare tutte le forze armate russe dal territorio dell'Ucraina. La petizione segna anche il lancio di un movimento contro la guerra in Russia, a sostegno di tutte le forme pacifiche di protesta contro la guerra. La petizione è stata appoggiata da molti personaggi pubblici e influencer tra cui uno degli scrittori russi più famosi, Boris Akunin.

Gli autori della petizione affermano anche che considerano “criminali di guerra tutti coloro che hanno preso la decisione di iniziare le ostilità nell'est dell’Ucraina e hanno diffuso la propaganda aggressiva a favore della guerra nei media russi dipendenti dalle autorità. Li riterremo responsabili delle loro azioni. Che siano dannati!”

Nel testo si legge anche: “Facciamo appello a tutte le persone sane in Russia, dalle cui azioni e parole dipende qualcosa. Entrate a far parte del movimento contro la guerra, opponetevi alla guerra. Fate questo almeno per mostrare al mondo intero che in Russia c'erano, ci sono e ci saranno persone che non accettano le meschinità perpetrate dalle autorità, che hanno trasformato lo stesso stato e i popoli della Russia in uno strumento dei loro crimini”. (Qui  il testo completo dell’appello).
La seconda petizione più firmata, con circa 340 mila firme provenienti da Italia, Germania, Francia, Turchia e Spagna e Indonesia è stata invece lanciata in Italia dalla “Tavola della Pace” e esordisce con queste parole:  la guerra in Ucraina è “una inaccettabile follia. La sola idea che si debba tornare ad affrontare una guerra in Europa è una autentica follia”.
In parallelo alla raccolta firme i promotori hanno lanciato la richiesta rivolta a tutti i firmatari di appendere la bandiera della pace alla finestra con successiva azione social (qui il link  all’aggiornamento con tutti i dettagli sull’iniziativa e Qui  la versione completa della petizione).
Oltre alle petizioni già menzionate, si segnala quella da 35 mila firme  lanciata da “A bridge too far initiative” in Olanda, con firme provenienti anche da Germania e Spagna, per chiedere di smettere di finanziare la Russia tramite Gazprom. La petizione, che ha avuto molto risalto sui media, ha spinto diverse città olandesi a rivalutare i contratti Gazprom e ha ispirato il lancio di una petizione appena pubblicata  per chiedere alla UEFA di tagliare ogni legame con Gazprom

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)