Adozioni, Aibi: “Ecco perché il bonus da 10 mila euro è migliore dei rimborsi proposti dalla ministra Bonetti”

Per l’associazione il confronto resta quello, ancora non risolto, tra bonus e rimborso diretto da parte della Commissione Adozioni Internazionali di una parte delle spese sostenute dalle famiglie. ”Negli ultimi 5 anni, solo una coppia adottiva su due è riuscita a ottenere il rimborso. Le altre hanno rinunciato per la complessità della procedura”

Adozioni, Aibi: “Ecco perché il bonus da 10 mila euro è migliore dei rimborsi proposti dalla ministra Bonetti”

Mentre in questi giorni l’assegno unico per la famiglia vede faticosamente la luce, nel dibattito parlamentare si ritorna a parlare anche di specifiche misure a sostegno dell’adozione internazionale. “Ferma restando, almeno per ora e in attesa della riforma fiscale, la deducibilità del 50% delle spese sostenute per l’adozione, il confronto resta quello, ancora non risolto, tra bonus e rimborso diretto da parte della Commissione Adozioni Internazionali di una parte delle spese”, precisa l’Aibi.

Nuovi rimborsi spese fino a 9 mila euro. Perché non un bonus per tutte le coppie adottive?

Afferma l’associazione: “Il Governo pare intenzionato a dare il via libera a una nuova tornata di rimborsi, variabili tra 5.500 e 9.000 euro a seconda del reddito e, quindi, di importo superiore a quelli stabiliti negli anni precedenti. Di conseguenza, ha nuovamente bocciato una proposta di emendamento per introdurre il bonus di 10.000 euro ad adozione. La convenienza economica dell’una o dell’altra misura, sia per le famiglie sia per i conti pubblici, potrà essere correttamente valutata solo una volta che gli annunci si tradurranno in provvedimenti concreti. Già ora, però, si può affermare che la strada del recupero della fiducia reciproca nei rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini, fondamentale per l’insieme delle sfide che ci attendono nei prossimi anni, resta, almeno per questo aspetto, in salita”.

“Il rimborso delle spese sostenute dai genitori adottivi da parte della Commissione adozioni internazionali ha infatti mostrato in questi anni tutte le farraginosità e le lentezze che purtroppo caratterizzano la gran parte dei rimborsi pubblici di spese private, volti a sostenere attività in crisi o consumi – sottolinea Aibi -. Dalla lotteria dei ristori all’edilizia, non mancano esempi quasi quotidiani di termini brevi per presentare istanze e documenti vari su portali spesso intasati, seguiti da attese infinite per le verifiche e, forse, l’erogazione di tutto o parte di quanto richiesto”.

“Bisogna recuperare la fiducia delle coppie adottive”

Continua Aibi: “In particolare, la difficoltà della procedura da seguire per arrivare a questo specifico rimborso per l’adozione è testimoniata dal fatto che delle 11.138 coppie che avrebbero avuto diritto al rimborso delle spese sostenute per adottare dal 2012 al 2017 (i rimborsi erano anche fermi da 6 anni), solo 6.000 sono arrivate al traguardo della conclusione delle procedure di richiesta. Il 46% vi ha quindi rinunciato strada facendo, ritenendo evidentemente il beneficio del rimborso inferiore alle incertezze e alle difficoltà per ottenerlo”.

“Al contrario – conclude Aibi -, il bonus proposto non richiede alcun adempimento alla famiglia, anche considerando che l’adozione di uno o più minori è una certificazione più che valida dell’impegno e delle spese che la famiglia ha sostenuto e sosterrà. Allo stesso modo, l’erogazione del bonus medesimo potrebbe essere effettuata dalla CAI al rientro della coppia, dietro semplice indicazione dell’IBAN di accredito. Insomma, il percorso diventerebbe molto più semplice e breve, accogliendo quindi le forti necessità di semplificazione in questo ambito, dimostrate dall’evidenza dei numeri”.
“Al Governo la valutazione di quanto il recupero della fiducia delle famiglie adottive sia allora un aspetto da tenere in considerazione nella sua azione”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)