Arci servizio civile: “Quale domani? Ci sono questioni che attendono risposte urgenti”

Il presidente Lerri: “Con i fondi attuali ci sarà una consistente riduzione di posti nel bando ordinario a fronte delle più di 80.000 posizioni richieste dagli enti, anche a causa dei maggiori costi determinati dagli assegni mensili e dalle misure aggiuntive”

Arci servizio civile: “Quale domani? Ci sono questioni che attendono risposte urgenti”

Si è tenuta a Roma l’Assemblea di Arci servizio civile (Acs) Aps, da sempre impegnata nella valorizzazione dell’esperienza del servizio civile universale per gli operatori volontari e le operatrici volontarie.
Molti i temi all’ordine del giorno; al centro della partecipata discussione sono stati in particolare la formazione dei giovani in servizio, la promozione del Servizio civile nelle scuole, la formazione dei docenti e i numeri della rete di Asc Aps.

Asc Aps conta oggi - tra enti pubblici e privati - 1.372 enti di accoglienza e 3.917 sedi di attuazione: un patrimonio e una presenza capillare di spazi, operatori, Olp, referenti ed esperienze che consente all’associazione di avere uno sguardo approfondito su tutto il territorio nazionale dal quale raccogliere istanze e rilanciare proposte.

Asc Aps è soddisfatta per i risultati che, grazie all’impegno del ministro Abodi, sono stati raggiunti a vantaggio degli operatori volontari e delle operatrici volontarie. La riserva del 15% di posti nei concorsi pubblici può essere volano per una nuova attenzione dei giovani al servizio civile così come l’adeguamento – seppur motivato dall’alta inflazione - dell’assegno mensile che, superando i 500 euro mensili, va in parte incontro alle richieste dei giovani. Anche l’attivazione dei due bandi tematici, ambiente e educazione digitale, offre a enti e giovani il modo di essere utili alla comunità su terreni specifici.

C’è però il rischio che la moltiplicazione dei bandi tematici da un lato confonda i giovani rispetto all’identità del Servizio Civile e dall’altro non tenga in considerazione l’impegno degli enti che si occupano di tematiche specifiche nella gestione dei progetti di bandi ordinari.

“In questo contesto positivo – dichiara il presidente Rosario Lerro - ci sono alcune questioni che attendono risposta urgente. Quando sarà il prossimo bando ordinario giovani? A dicembre come si temeva oppure nei primi mesi del 2024? La misura tutoraggio competenze nei progetti in avvio in questi mesi sarà attivata alle stesse impossibili condizioni stabilite nel 2022 o verrà rivisitata così da raggiungere obiettivi positivi senza danneggiare il sistema del Scu?”.

“E poi c’è il 2024 – aggiunge Lerro - Con i fondi attuali ci sarà una consistente riduzione di posti nel bando ordinario a fronte delle più di 80.000 posizioni richieste dagli enti, anche a causa dei maggiori costi determinati dagli assegni mensili e dalle misure aggiuntive. Sappiamo che il Ministro e il Dipartimento hanno ben presente lo scoglio e auspichiamo che – anche loro tramite - tutto il Governo ne sia consapevole e si attivi per evitare una frenata del SCU dopo la positiva crescita degli ultimi anni”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)