Bologna, tre nuovi progetti per l’occupazione femminile contro l’esclusione sociale

La call di Insieme per il lavoro finanzia con 120 mila euro attività per il reinserimento lavorativo di 80 donne a rischio emarginazione. I dati dell’agenzia del primo quadrimestre del 2021 rilevano 150 inserimenti e 365 persone iscritte

Bologna, tre nuovi progetti per l’occupazione femminile contro l’esclusione sociale

Tre progetti per l’occupazione femminile e per combattere l’emarginazione sociale di donne fragili. A Bologna si è chiusa la call lanciata da Insieme per il lavoro dedicata all’inserimento nel mondo del lavoro di donne disoccupate o a rischio di esclusione: 120 mila euro per finanziare tre soggetti che svilupperanno attività per il reinserimento lavorativo di 80 donne.

La call ha visto la partecipazione e l’interesse di dieci realtà profit e non profit, a dimostrazione di quanto il tema sia di estrema attualità. Ad essere finanziati sono tre progetti di sperimentazione: il primo, in capo al Consorzio Tecla, si occupa di ricerca, selezione, collocamento e formazione di 60 assistenti domiciliari, assistenti familiari, baby-sitter e badanti, che presteranno servizi con persone anziane, disabili, o bambini. Poi c’è Ifoa, che promuoverà l'inserimento lavorativo di 12 donne, mettendo a disposizione strumenti dedicati di politiche attive, secondo l’idea che lavorare sull'occupabilità delle persone favorisca di per sé l’inclusione sociale, rafforzando identità, autostima e senso di appartenenza ad una comunità. Infine, Fav propone un progetto per aumentare l’occupazione femminile in contesti tecnici industriali: per rispondere ai bisogni professionali espressi dalle imprese della meccanica del territorio bolognese, verranno organizzati percorsi formativi pensati per 8 donne che non abbiano competenze pregresse in ambito meccanico, per attivare e sostenere processi di innovazione dei fattori produttivi e dei modelli organizzativi.

Insieme per il lavoro, nato dalla collaborazione tra Comune, Città metropolitana e Arcidiocesi di Bologna, insieme alla Regione Emilia-Romagna, festeggia così i suoi primi quattro anni di vita, e lo fa superando il traguardo dei mille inserimenti lavorativi (1006 per l’esattezza), che riguardano 540 persone. Nel primo quadrimestre del 2021, gli inserimenti sono stati 150 (a fronte dei 121 del primo quadrimestre del 2020) e 365 le persone che si sono iscritte (dato in flessione rispetto al 2020 quando erano 435). Di queste, 198 sono state le persone ritenute già pronte per un inserimento al lavoro, di cui 45 avevano in mano un contratto a tempo indeterminato e si sono attivate lo stesso nonostante il blocco dei licenziamenti, e 79 hanno dichiarato di aver perso il lavoro dopo l’inizio della pandemia. 121 erano donne.

Contemporaneamente cambiano anche le classi di età che si presentano al programma per chiedere lavoro: delle 198 persone colloquiate, solo uno ha più di 65 anni, 28 persone hanno tra i 18 e 24 anni, 49 tra i 25 e 34 anni, 66 tra i 35 e 49 anni, 54 hanno tra i 50 e 64 anni.

“Sapere che nonostante le difficoltà che sta attraversando il nostro tessuto economico e la nostra comunità, Insieme per il lavoro è in grado di dare risposte concrete a chi ne ha necessità ci conforta e ci fa sperare che la ripresa economica sia più vicina di quanto si pensi – commentano il sindaco Virginio Merola e il Cardinale Matteo Zuppi –. Tutto ciò ci conferma che il nostro territorio, le sue imprese e le istituzioni sono in grado di dare risposte adeguate ai bisogni sempre più pressanti delle famiglie bolognesi. Abbiamo voluto e creduto in Insieme per il lavoro, abbiamo definito un assetto organizzativo e di condivisione delle scelte che oggi ripaga con risultati eccezionali e in controtendenza, per questo continueremo ad investire nel programma e nelle persone che ci lavorano”.

Alice Facchini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)