Carcere. Cresce il lavoro all’interno degli istituti di pena

Grazie alle maggiori risorse destinate negli ultimi anni, il numero dei detenuti alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria è aumentato. Meno bene è andata per i detenuti alle dipendenze di datori di lavoro esterni, a causa della pandemia da Covid-19

Carcere. Cresce il lavoro all’interno degli istituti di pena

Cresce il lavoro in carcere. A dare le dimensioni di questo incremento è la Relazione al Parlamento relativa allo svolgimento da parte di detenuti di attività lavorative o corsi di formazione professionale per qualifiche richieste da esigenze territoriali (Legge 22.06.2000 n. 193 art. 5 comma 3) con dati riferiti al 2020. Diversi i settori che vedono aumentare il numero dei detenuti impiegati alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria, mentre il numero di dipendenti da datori di lavoro esterni ha subito una battuta d’arresto per via della pandemia da Covid-19.  Al 30 giugno 2020, i detenuti impegnati in attività lavorative erano oltre 17 mila, pari a quasi il 32% dei presenti negli istituti di pena. Il dato più evidente, tuttavia, riguarda il capitolo di spesa delle retribuzioni per i detenuti lavoranti alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria negli ultimi anni: un dato che ha fatto registrare un forte incremento. Nel grafico è presentato in rapporto alla numero dei detenuti al 31 dicembre di ciascun anno.  “Il lavoro è ritenuto dall'Ordinamento penitenziario l'elemento fondamentale per dare concreta attuazione al dettato Costituzionale - si legge nella relazione -, che assegna alla pena una funzione rieducativa, in questo senso l'Amministrazione Penitenziaria è costantemente impegnata ad offrire nuove opportunità lavorative per la popolazione detenuta”. Lavoro che può essere svolto sia alle dipendenze dell'Amministrazione penitenziaria (in attività agricole, industriali, di manutenzione ordinaria dei fabbricati e nei servizi vari d’istituto), che alle dipendenze di soggetti terzi, come imprese e cooperative.  “Nel corso del 2020 - si legge nella relazione - la competente Direzione Generale del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria si è impegnata, con le risorse a disposizione, per migliorare le strutture produttive e le attività presenti all'interno degli istituti penitenziari (falegnamerie, tessitorie, tipografie ecc)”. Nel settore “industria” è stata stanziata la somma di 14.336.355 euro per l'esercizio finanziario 2020, mentre i detenuti impiegati alle dipendenze dell'Amministrazione penitenziaria in attività di tipo industriale, al 30 giugno 2020 erano 707 contro i 661 del 30 giugno 2019.  Cresciuto anche il numero dei detenuti impegnati nella gestione quotidiana dell’istituto: al 30 giugno 2020 risultavano impiegate 14.174 unità contro le 13.582 al 30 giugno del 2019. Per quanto riguarda lo sviluppo, la gestione e la manutenzione delle colonie e dei terreni agricoli presenti all'interno degli istituti penitenziari, per il 2020, sono stati stanziati 8,5 milioni di euro con 299 detenuti impiegati al 30 giugno 2020. Non fa registrare lo stesso incremento il lavoro per datori esterni che proprio a causa del Covid-19 ha mostrato una battuta d’arresto rispetto agli anni precedenti: al 30 giugno 2020, tuttavia, risultano alle dipendenze di datori di lavoro esterni all’Amministrazione penitenziaria 2.072 detenuti.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)