Cittadinanza, tratta, genere: scuole e associazioni lavorano sulla formazione

A Vittoria (Rg) coinvolti 9 istituti in un ciclo di formazione, per il secondo anno consecutivo. "Importante ripensare la relazione educativa attraverso l'ottica di genere"

Cittadinanza, tratta, genere: scuole e associazioni lavorano sulla formazione

A Vittoria (Rg), scuole, istituzioni e associazioni si sono messe in rete per un ciclo di formazione, per il secondo anno consecutivo, sulla questione di genere nella relazione educativa. Il progetto è patrocinato dall'Ufficio Scolastico Provinciale di Ragusa. Tra le associazioni aderenti ci sono il Soroptimist di Vittoria, Donne a Sud, Il Filo di Seta, la Pro Loco, la Fidapa e Ciss Ong.

Che genere di cittadinanza. Cittadinanza e questioni di genere” è, infatti, il titolo dell'iniziativa formativa dedicata agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado presenti nel comune di Vittoria. In particolare, in programma sono previsti quattro incontri in modalità online che si svolgeranno nei mesi di gennaio, febbraio, marzo e aprile.

Il corso è finalizzato, a ripensare la relazione educativa con gli studenti adottando un approccio trasversale al tema del 'genere' che può essere declinato in tutti i campi disciplinari. Tra le realtà associative coinvolte Ciss Ong (Cooperazione Internazionale Sud Sud) parteciperà con una testimonianza dedicata alle nuove esperienze di solidarietà a sostegno di gruppi di donne e minori vulnerabili e nella lotta alla tratta.

Il primo incontro è previsto per il prossimo venerdì 29 gennaio alle ore 15.30 in modalità online, organizzato dall’Istituto Comprensivo Statale "San Biagio" di Vittoria, capofila della rete formativa su “La Tratta è un problema di Genere – La Scuola non Tratta”. Per l'occasione sul tema “Le politiche di genere. Verso una civiltà della cura”  interverranno Maria Pia Ercolini  presidente Toponomastica Femminile, Carmen Sulis docente esperta in didattica della differenza e Margherita Maniscalco referente di Ciss ong.

Successivamente il 19 febbraio su “Cittadinanza e questioni di genere. Una nuova sfida per la scuola. Il genere come costruzione sociale” parteciperanno i docenti dell'Università Kore di Enna,  Maria Fobert Veutro e Giuseppe Burgio. Il 5 marzo, invece, a confrontarsi su “Un diverso modo di abitare il mondo: sguardi e prospettive a confronto” saranno la sociologa Graziella Priulla e la scrittrice e giornalista Stefania Prandi. L'incontro conclusivo su “Le donne e la rappresentazione del femminile nella costituzione” è in programma per il 27 aprile in occasione del quale parteciperanno la scrittrice Dacia Maraini, l'ispettrice dell'Usp di Ragusa Viviana Assenza, la giornalista Francesca Sancin e l'ispettrice Ufficio Scolastico Regionale Giovanna Criscione.

Da alcuni anni ci siamo resi conto di quanto fosse importante ripensare la relazione educativa attraverso l'ottica di genere. Abbiamo soprattutto preso consapevolezza che per riuscire a lavorare bene con gli studenti, occorresse in primo luogo formarsi adeguatamente su questi temi  - afferma Adriana Minardi,  da trent'anni professoressa di lettere nella scuola secondaria di primo grado dell'istituto San Biagio e referente coordinatrice del progetto -. In particolare, per il secondo anno questo ciclo di incontri coinvolge non solo noi insegnanti ma anche rappresentanti delle istituzioni ed associazioni. Ognuno di noi potrà in seguito, attraverso contributi articolati in progettazioni diverse, affrontare questo tema pure con gli studenti. Quello che è importante è riuscire a sviluppare uno sguardo di genere con gli alunni che ci permette poi di prendere in considerazione qualsiasi disciplina. Se si riescono, infatti, a presentare determinati temi con l'approccio partecipativo più idoneo e gli strumenti giusti i giovani mostrano interesse e danno parecchie soddisfazioni. E' impegnativo ma a loro occorre fare capire che non bisogna dare nulla per scontato e che su certi argomenti bisogna riuscire a poco a poco a cambiare prospettiva. Sarebbe poi auspicabile che si accrescesse pure la partecipazione dei docenti uomini a questi corsi  di formazione. Sicuramente, rispetto al passato qualche partecipante uomo in più si è registrato ma ancora siamo prevalentemente tutte donne. Certamente, tra le questioni più delicate, se pensiamo alla violenza di genere, sappiamo che le leggi ci sono ma bisogna però ancora fare tanto  sul piano della sensibilizzazione sociale e culturale in vista di un cambiamento reale”.

Serena Termini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)