Cooperazione, Maestripieri (Aics): potenziare risorse e qualità

Direttore dell’Agenzia al convegno per i 50 anni dell’Avsi: “Scegliere interventi efficaci per l’Agenda 2030”. Mohamed (Kenya): “La cooperazione è partecipazione con gli attori locali. Non imporre agende concepite altrove”

Cooperazione, Maestripieri (Aics): potenziare risorse e qualità

"C'è la prospettiva di aumentare l'aiuto pubblico allo sviluppo, ma oltre alle risorse dobbiamo pensare anche a potenziare la qualità delle azioni. La cooperazione allo sviluppo non può realizzare tutti gli obiettivi dell'Agenda 2030 e quindi la sfida è capire quali sono gli interventi più efficaci". Lo ha detto Luca Maestripieri, direttore dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), intervenendo al convegno a Roma 'Beyond development - The future we want', organizzato da Avsi per celebrare i suoi 50 anni di attività. Secondo Maestripieri, bisogna superare "un certo approccio ragionieristico alla cooperazione, per uno più duraturo" che tenga al centro "gli obiettivi, coinvolgendo le autorità e gli attori locali" nei vari Paesi, dove si fa tesoro del "tessuto delle tante ong italiane impegnate da anni, come Avsi". Maestripieri ha aggiunto che le crisi attuali "hanno cambiato gli obiettivi e quindi il titolo di questo convegno è una provocazione e un invito ad andare oltre".

Mohamed (Kenya): “La cooperazione è partecipazione con gli attori locali”

"Non esiste un approccio alla cooperazione allo sviluppo unico per tutti: le strategie di intervento devono essere personalizzate e si deve usare un approccio partecipativo che coinvolga gli attori locali e non segua agende politiche concepite altrove". Lo ha detto Amina Mohamed, ex vice-direttrice esecutiva del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (Unep) nonché ex segretaria di gabinetto del ministero degli Affari esteri del Kenya. Parole, le sue, parte di un intervento in video collegamento al convegno 'Beyond development - The future we want'. Mohamed ha aggiunto: "Meglio insegnare a pescare che dare il pesce. Questo significa individuare le priorità, parlando con le comunità locali per sapere da loro di cosa hanno bisogno". Secondo l'esperta, infine, si devono "ripensare le ricette neoliberiste all'economia, concentrandosi molto di più sulle persone". (RS-DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)