Coronavirus e terzo settore, “bene gli impegni del Governo, ora un tavolo permanente"

Ieri la “Cabina di regia” con Forum Terzon settore, Anci, Upi e Governo. Numerosi gli impegni presi dall’esecutivo, anche in materia economica e fiscale. Fiaschi: “Attendiamo di incontrare la task force”. Anci: “Semplifichiamo le procedure per facilitare l’affidamento dei servizi”. Upi: “Cabina di regia permanente su base provinciale”

Coronavirus e terzo settore, “bene gli impegni del Governo, ora un tavolo permanente"

“Una riunione positiva che ci vede complessivamente soddisfatti in merito agli impegni che il Governo ha preso per sostenere il Terzo settore. Adesso è arrivato il momento di cominciare insieme un percorso condiviso per dettagliare le misure da adottare per affrontare il dopo emergenza. Per questo motivo abbiamo chiesto un tavolo permanente con la Presidenza del Consiglio e un confronto urgente con la task force che sta definendo le priorità per l’uscita dal lockdown”. Così Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo settore, ha sintetizzato l’esito della Cabina di Regia sul Terzo sul settore tenuta ieri pomeriggio alla presenza del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e della Ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo.

“Il Governo e i rappresentanti delle Regioni e degli Enti Locali hanno riconosciuto il ruolo che il Terzo settore sta avendo nell’emergenza e il contributo imprescindibile che potrà dare per l’uscita dalla crisi – spiega Fiaschi – impegnandosi a sostenere le nostre organizzazioni e a coinvolgerci nell’adozione dei futuri provvedimenti. In particolare registriamo nell’immediato l’impegno ad estendere anche a tutti gli enti del Terzo settore, indipendentemente dalla loro qualifica, le misure straordinarie di sostegno già previste per le imprese a partire dall’accesso al credito, l’assicurazione ad accelerare le erogazioni del 5 per mille e lo sblocco dei pagamenti per i progetti in corso, il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali fino a quando sarà necessario”.

“Fra gli impegni presi – continua Fiaschi – anche la copertura assicurativa ad hoc per i volontari, la sospensione dei pagamenti degli affitti in locazioni di proprietà degli enti pubblici, la previsione di misure di sostegno per la sanificazione dei locali, dei mezzi, e per l’acquisto dei dispositivi di protezione

La Cabina di Regia è stata l’occasione anche per presentare le proposte per il dopo emergenza. Tra queste, l’istituzione di un Fondo Nazionale straordinario per il rilancio del Terzo settore dopo la crisi, da finanziare in parte con risorse ancora non impegnate dei fondi strutturali.
È stata avanzata anche la richiesta di concertare la revisione delle modalità di funzionamento del fondo per il finanziamento delle imprese sociali presso il Mise, all’oggi bloccato, e il rifinanziamento del fondo destinato ai progetti delle associazioni, tagliato nelle ultime leggi di bilancio.
Infine il punto sulla Riforma del Terzo settore. “Il Governo si è impegnato a velocizzare l’iter per il suo completamento – conclude Fiaschi – in particolare sulla predisposizione dei decreti per l’istituzione del Registro Unico (RUNTS), sulle cosiddette Attività diverse, e sul Social Bonus. Grande enfasi è stata data dal Governo e dai rappresentanti di regioni ed enti locali sull’immediata adozione di procedure collaborative di co-progettazione e co-programmazione fra Enti del Terzo settore e enti pubblici dando piena attuazione all’applicazione del Codice del Terzo settore.”

Anci: “Semplifichiamo le procedure per facilitare l’affidamento dei servizi”. “Un incontro positivo quello presieduto dal presidente del Consiglio Conte alla presenza della ministra Catalfo sulla Cabina di regia per il terzo settore che ha coinvolto Comuni, Province, Regioni e Terzo settore. Apprezzabili sono state le proposte fatte dal presidente Conte sull’opportunità di proseguire nel percorso di attuazione del codice del Terzo settore e nella valorizzazione di tanti strumenti di finanza sociale, a partire dal social bonus, ma anche l’attuazione del dpcm che metterà in condizione di utilizzare al meglio il 5 per mille e la progressiva operatività del registro unico nazionale degli enti del terzo settore”. E’ quanto ha sottolineato Luca Vecchi, delegato Anci al welfare e sindaco di Reggio Emilia a margine dei lavori della Cabina di regia sul terzo settore.

“Crediamo sia molto importante – ha proseguito Vecchi – l’attenzione che è stata posta sull’attività di co-programmazione e co-progettazione, di accreditamento e convenzionamento su cui si gioca la collaborazione tra il pubblico e il privato, tra i Comuni e i soggetti del Terzo settore. Abbiamo chiesto di semplificare le procedure, di compiere un’operazione importante di sburocratizzazione per facilitare gli affidamenti di servizi in un momento in cui è importante che le amministrazioni comunali siano messe nella condizione di riconvertire rapidamente i propri servizi socio-educativi e il welfare di comunità in funzione di nuovi bisogni e di nuove aspettative nate in questa emergenza sanitaria”.
Al centro dei lavori anche il tema della ripresa delle attività dei bambini e dei campi estivi per dare delle risposte alle famiglie nei prossimi mesi, su cui il delegato Anci ha sottolineato: “C’è bisogno di un sostegno economico, di detrazioni fiscali e anche di un pensiero forte su come valorizzare l’infanzia e tutte le persone fragili in questa fase di transizione. L’Anci ha dato ampia disponibilità a collaborare con il governo”.

Catalfo: “Settore fondamentale, allo studio nuovi interventi”. Durante l’incontro, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, ha ricordato come nel corso di questi anni il ministero abbia fatto propria una prassi metodologica basata sulla collaborazione istituzionale tra i diversi livelli di governo e sul dialogo sociale con le rappresentanze del Terzo settore. "Un approccio che - per il ministro - ha dimostrato la sua efficacia e che deve essere ancora di più alimentato nella situazione attuale assicurando, da parte di tutti gli attori istituzionali, la partecipazione del Terzo settore alla gestione di questa crisi, a livello centrale come sui singoli territori".
Con i decreti Cura Italia e Liquidità, ha aggiunto, "sono state date le prime risposte, in termini di estensione dell'accesso agli ammortizzatori sociali anche per gli enti del Terzo Settore, di disposizioni organizzative, di sospensione degli adempimenti tributari. Siamo consapevoli - ha detto ancora Catalfo - che tali provvedimenti necessitano di essere affiancati da altri interventi: in tal senso, occorre pensare a misure che siano volte ad assicurare non solo la tenuta degli enti di terzo settore nel periodo emergenziale, ma anche a garantirne il rilancio nella fase 2". Tra queste, "ritengo importante prevedere l'estensione anche agli stessi enti dei contributi per la sicurezza dei luoghi di lavoro e il potenziamento dei presidi sanitari e del credito d'imposta per la sanificazione degli ambienti di lavoro".

Sul tema delle tutele "sono convinta - ha spiegato il Ministro - che un'attenzione particolare debba essere rivolta ai volontari che sono impegnati in prima linea nel contrasto all'epidemia: penso in particolare a quelli che operano in ambito sanitario, a partire dai tanti uomini e donne che prestano soccorso sulle autoambulanze, e sociale: a queste persone potrebbe essere garantita, proprio in ragione della loro sovraesposizione, la copertura assicurativa dal rischio epidemiologico".
A conclusione del suo intervento, Catalfo ha voluto assicurare la rappresentanza degli enti di terzo settore "che i competenti uffici ministeriali stanno provvedendo con continuità a tutti i trasferimenti delle risorse finanziarie residue agli enti. A tal proposito, ieri ho firmato il decreto con il quale è stata reso disponibile il fabbisogno di cassa di 334 milioni di euro necessario al pagamento del cinque per mille 2018, che pertanto potrà avere inizio".

Le richieste delle province italiane. Sostegni economici, agevolazioni fiscali, strumenti per affrontare l'emergenza sanitaria. Sono queste le principali richieste che sono arrivate all'Unione Province d'Italia dalle associazioni del Terzo settore che hanno risposto all'appello lanciato nei giorni scorsi dal presidente, Michele de Pascale.

"In vista dell'insediamento della Cabina di regia per il terzo settore - spiega de Pascale - abbiamo chiesto alle associazioni del terzo settore di farci avere proposte e richieste puntuali rispetto alle maggiori urgenze del volontariato a seguito dell'epidemia di COVID 19. Abbiamo piena consapevolezza dell'impegno delle associazioni del volontariato, che stanno affrontando questa emergenza sanitaria senza risparmiarsi, come sempre e sappiamo bene che la crisi sta colpendo anche loro, al pari di famiglie e imprese. All'appello hanno risposto da tutta Italia, principalmente le piccole e medie associazioni di volontariato che hanno da sempre un rapporto privilegiato con la Provincia. Vogliamo ringraziare tutte queste associazioni, per lo straordinario lavoro che stanno svolgendo e per avere risposto al nostro appello con tanto entusiasmo".

“Non a caso – continua -, molto pressante è la richiesta di istituire in tutte le province una ‘Cabina di regia’ permanente sul volontariato e una struttura di servizio per le associazioni del terzo settore, che offra assistenza e informazioni, anche rispetto alle opportunità offerte da bandi regionali od europei e promuova formazione. Ovviamente l'altra richiesta in particolare per le associazioni di tipo culturale è di trovare una soluzione per la riapertura delle attività, non appena possibile e per questo si chiede una calendarizzazione almeno di massima per la graduale ripresa delle attività”.
“Particolare attenzione è rivolta al tema della ripresa della scuola per le persone con disabilità – aggiunge la presidente dell’Upi -, tanto da chiedere l'inclusione di un rappresentante del mondo della disabilità al Tavolo Scuola promosso dalla Ministra Azzolina, per dare un contributo concreto per l'inserimento dei soggetti con disabilità nella fase 2. C'è per tutti il nodo di fondo: le associazioni non possono più contare sulle risorse necessarie per le attività. La chiusura di tutte le attività e il lockdown imposto per fermare l'epidemia, ha sospeso la realizzazione delle occasioni di incontro con i cittadini dai quali discendono entrate economiche di notevole importanza, che vengono generalmente utilizzati per l'acquisto delle attrezzature e degli strumenti. È indispensabile che le misure che il governo ha disposto per la liquidità delle imprese siano estese agli enti del Terzo settore, anche privi di personalità giuridica, anche privi di partita IVA. Serve supporto anche con contributi a fondo perduto per chi opera al sostegno delle categorie piu' deboli, anziani e disabili prima di tutto".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)